Axiver Incontra : Marco Adorni
Axiver Incontra : Marco Adorni
Quest’anno si è fatto tutto il campionato Under e Senior di enduro. Toscano verace, serio e professionale sul lavoro, così come simpatico e compagnone fuori dall’ambiente puramente e strettamente lavorativo. Ama la buona cucina, anzi possiamo dire che è una delle sue passioni, ed è uno scapolone impenitente. Stiamo parlando di Marco Adorni, 51 anni, di Piombino – “provincia di Livorno” – specifica subito. A Piombino è nato e ridiede, da sempre.
Cominciamo con il definire il tuo ruolo:
“Sono commissario di gara. Sai che ci sono commissari per ogni specialità e fra queste c’è sempre quella che piace di più. Così si può scegliere di seguire quella che più piace, preferibilmente…”
Tu sai che nel tuo caso sei obbligato a rispondere l’enduro?…no, scherzo!
Ridiamo “Sì, sì” risponde prontamente. “Quest’anno ho fatto tutto il campionato Under/Senior, l’europeo di Arsiè, vari regionali…- e riflettendoci aggiunge – ,solo enduro in effetti…e poi il Trofeo delle Regioni per finire”.
Da quanto tempo sei un “federale”?
Ci deve pensare un attimo…”Boh, 90, 91? Prima studiavo e lavoravo…”
Ah, e che lavoro fai?
“Mi occupo di noleggio autobus, trasporto persone, diciamo”
E’ un lavoro che rende bene?
“Mah, una volta sì, ora c’è una crisi…”
E nella federazione come sei entrato? Eri un motociclista?
“No, in effetti no. E’ nato tutto dal fatto che ogni moto club doveva avere un direttore di gara, era un obbligo: per poter organizzare una gara bisognava avere al proprio interno un direttore di gara. All’epoca ero l’unico ragazzo che poteva farlo. Il Moto Club Piombino mandò me a fare il corso a Polcanto e lì conobbi Aurelio Nordio. Era lì come insegnante – abbiamo appena festeggiato il suo 90° – insieme ad altri commissari e in quell’occasione mi dissero che mancavano, in effetti, commissari. Così feci la domanda e mi accettarono”.
Corso, esami…
“Sì, due anni di corso, esami vari, e poi sono entrato. Dapprima commissario territoriale, le varie garettine della zona, fino ad arrivare ad oggi”.
Ma nel frattempo il tuo moto club chiuse?
“E’ vero, il Piombino si sciolse e io passai per amicizia ad Arezzo, all’Ama, lì conoscevo tante persone…Ora invece siamo tutti affiliati al Moto Club di Roma, il Moto Club Italia a cui tutti noi commissari ora dobbiamo essere iscritti”
Ti sei mai pentito della tua decisione?
“No, assolutamente no. L’ho sempre detto, finchè mi diverto farò il commissario. Appena mi rendo conto che mi comincia a stancare o a pesare, smetto!”
Ma in moto ci vai?
“Non posso andarci per vari problemi, però ho uno scooter. Prima ci andavo, ma mai a livello agonistico, solo piccole cose, da giovane, ed avevo un Cagiva 125 XT.”
E altri sport?
“Da piccolissimo un po’ di judo e poi ho smesso…ma sai, io sono un vagabondo. Mi stufo presto, se si fa fatica, se si suda…”sghignazziamo insieme, alzando gli occhi al cielo.
Parliamo un po’ dell’enduro…perchè ti piace questa disciplina?
“Ne parlavo proprio poco tempo fa con un collega specializzato nella velocità. A differenza di quest’ultima l’enduro, innanzitutto, è un ambiente ancora vivibile, c’è ancora amicizia…ci sono persone con cui puoi trattare, magari litighi, però puoi avere uno scambio, trattare e discutere …E poi è uno sport che ti porta a conoscere l’Italia, cosa che per esempio con la velocità non capita, visto che sei comunque sempre nei circuiti”.
Questo è vero, con l’enduro vediamo posti davvero sconosciuti!
“Ho scoperto l’Italia, tante parti d’Italia che non conoscevo e sono meravigliose, compresa la cucina. E poi ci ritorno pure, in vacanza, specialmente dove si mangia bene, ricordo i ristoranti…” e scoppia a ridere!!
Ho l’impressione che l’argomento ’mangiare’ ritorni spesso nei tuoi discorsi…
“Sì, sì,sì…specialmente per me e Mario Rinaldi!”
Ah ecco, la coppia del secolo, dovevo immaginarmelo! Cross l’hai mai fatto?
“Sì certo, due anni fa feci tutto il Trofeo Italia…a me piace il fango, la polvere…l’ho fatto volentieri, poi sai, per carità…si va dove ci mandano…”
E i rally?
“Ho fatto anche dei motorally, anni fa…”
Intendo gare in Africa, i rally più lunghi…
Ci pensa un nanosecondo e risponde con la bocca storta e piegando la testa: “Mmmhhh…sono un po’ signore”
Ah! Capisco…dormire per terra, con il sacco a pelo, con la sabbia che mi entra dappertutto…fastidio??
“Mmmmm, fastidio, davvero! Non ci sono i bagni, sai com’è, no?
Vabbè, cambiamo argomento…quindi sono più di vent’anni che sei nella Federazione come commissario, che cos’è cambiato in tutto questo tempo?
“Bè bisogna dire innanzitutto che io ho avuto la scuola dei commissari toscani, la vecchia guardia, è stata una scuola dura, mi hanno trattato a pesci in faccia, anche se con affetto, ma… – fa una breve pausa – Ho fatto veramente la gavetta. Cos’è cambiato?? Direi che ora c’è più professionalità nei commissari. Prima era più…non so come dire, potevi prendere decisioni che ora non potresti prendere. Ora c’è più attenzione al regolamento, si soppesano di più le decisioni…”
Vuoi dire che allora c’era un regolamento più duro?
Scuote lentamente la testa : “Nemmeno più duro, era diverso. Era l’applicazione che era diversa”
Domanda difficile: quante volte ti chiedono di chiudere un occhio e quante volte è difficile dire di no, magari ci si sente coinvolti…
“Allora – e qui il discorso si fa delicato – può succedere che ti arrivino degli inviti velati a chiudere un occhio…ma non lo puoi fare e a volte ci sono delle situazioni in cui pesa. Ti rendi conto…”
Cambio domanda. Ti è mai capitata qualche situazione in cui hai dovuto dire di no e di soffrirci, magari di vedere qualcuno addirittura mettersi a piangere, e starci male…
“Tutte! Davvero, mi è capitato. Può succedere, certo. A me tutte le situazioni mi fanno star male, anche perchè poi cominci a pensare, ma avrò fatto bene? Potevo forse, fare in un altro modo. Poi, sai, qualcuno può anche sbagliare…”
Come gli arbitri nel calcio ?
“Certo, non c’è la scienza infusa!”
E c’è stata invece una situazione che si è risolta e di cui ti sei sentito responsabile, o coinvolto in prima persona…
“Bè, va detta una cosa in questo caso. Io sono fermamente convinto delle divisioni dei compiti. In una gara c’è il direttore di gara che deve avere le sue responsabilità e deve avere anche i suoi onori. Noi dobbiamo stare da una parte…Io sono stato molto contento – per esempio – per l’ultimo Europeo, quando ci sono arrivati i complimenti dalla giuria internazionale per lo staff commissariale…”
Hai mai fatto la Sei Giorni?
“No…all’inizio ero troppo giovane, però adesso certo che mi piacerebbe. Per un endurista è il top!”
Ma come funziona in questo caso, ci si candida, oppure vi chiamano dalla Federazione?
“No assolutamente, siamo chiamati dal gruppo, a turno. Credo che peschino in una rosa di commissari che fondamentalmente hanno sempre fatto l’enduro…”
C’è una località che hai scoperto grazie alle gare e che ti è rimasta nel cuore? In cui sei tornato ed ogni volta dici, quanto è bello ’sto posto ?
“Sembrerà assurdo, a me è piaciuto tantissimo Borno (sede dell’ultima prova di Assoluti nel 2011, in provincia di Brescia). Sembrerà strano, visto che sta lassù, però mi è piaciuto un sacco: E’ sperduto, lo so, un paesetto, però è un posto meraviglioso. Ma sai, anche con le garette regionali ho conosciuto dei posti, in Toscana anche, in cui non sarei mai andato”
Da grande che farai?
“Pensionato?? – e ridiamo.
Visto che sei di Piombino domanda ovvia…il mare ti piace?
Esclamazione di piacere
Quindi insisto: Quando ti fai il primo bagno, perchè so che dalle vostre parti ci sono quelli che in pieno inverno…
“Ah sì, da noi va sempre di moda per l’ultimo dell’anno, ma io non lo faccio, mai fatto, troppo fredda l’acqua… ma appena la stagione lo permette, che so marzo, aprile…Non potrei vivere senza mare!”
Il mare più bello d’Italia?
“La Sardegna! E’ la più bella…”
Sabbia o scoglio?
“Scoglio ! – senza tentennamenti – infatti io vivo sul mare…ho la casa a 3 passi dal mare. La domenica non prendo l’auto, scendo al mare, pesco, mi faccio il bagno, oppure faccio qualche immersione, ma resto a pelo d’acqua, e poi ricci di mare, patelle, chioccioline di mare e mi ci faccio lo spaghetto…”
E ti pareva!! E ora che è finito il campionato che farai nei week end?
Ci guardiamo perplessi e un po’ spaventati tutti e due, come se solo adesso ci rendessimo conto che questa è l’ultima gara dell’anno…”E’ un dramma – conferma – …a me le gare servivano anche come sfogo, per dare un taglio ai problemi di lavoro…- e sospirando conclude – non mi resta che il divano!”
E se dapprima ci scappa da ridere poi ci riguardiamo, con la fronte aggrottata, e commentiamo quasi in coro: “Ma dai, che tristezza!!”
Ufficio Stampa Axiver
Elisabetta Caracciolo
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