Cyril Despres ironico

da | Gen 8, 2014 | Enduro, News

Cyril Despres ironico

Cyril Despres (Yamaha) oggi ha perso 42 minuti in prova speciale e ora si ritrova sesto in classifica generale con un ritardo dal primo di 41 minuti. Un problema elettrico determinato dal supporto dell’Iritrack che si è staccato e gli ha tranciato dei cavi. Questo il motivo del suo stop a soli 9 chilometri dalla fine, mentre stava viaggiando con Marc Coma (Ktm)che ha chiuso in terza posizione, a soli tre minuti da Joan Pedrero (Sherco) che oggi ha vinto la tappa.

Potrà essere scocciato, forse nervoso, ma di certo non è demoralizzato e quando una giornalista della RMC francese gli chiede “sei scoraggiato per quanto avvenuto?” lui risponde “Ho l’aria di uno scoraggiato?”

No, Cyril non ce l’ha per nulla. E’ qui alla Dakar alla ricerca della sua sesta vittoria e con una moto sostanzialmente nuova, che hanno sviluppato in questi ultimi mesi e che sta andando bene. In effetti in questa Dakar, come ha detto lui stesso, fra Marc e Cyril si stanno ogni giorno trovando alle prese con un problema e questo relega i due avversari storici di questa gara nella posizione di inseguitori. Se Marc è secondo a poco più di 3 minuti da Barreda (Honda) è anche merito della speciale di oggi che non era affatto facile, soprattutto a livello di navigazione e terreno.

Ma Cyril è un pilota che sa apprezzare le speciali difficili, ne sa vedere la bellezza e questo è avvenuto in questi giorni tanto è vero che non esita a dire che la speciale di ieri “mi è piaciuta moltissimo, forse una delle più belle della mia vita” e questo farà sicuramente contento David Castera che l’ha tracciata e che la pensa nello stesso modo.

Non si scoraggia Cyril ed anzi diventa pungente ed addirittura ironico quando parla con i giornalisti “Se l’organizzazione non ha cambiato idea mi sembra che l’arrivo di questa Dakar sia a Valparaiso, no?” lo chiede a quelli che lo vedono già finito, già perdente. E poi aggiunge “Mi sbaglio oppure oggi è la quarta tappa della Dakar? No, perchè magari mi sono confuso e la gara è già finita”. Ma i giornalisti, molti alle prime armi, altri più esperti, lo esasperano con le loro domande. Forse non lo conoscono, forse non capiscono la gara.

Quest’anno davvero, come non mai, questa gara è tornata ad essere una vera Dakar e non sarà più una gara che si giocherà sul filo dei secondi o dei minuti. Le tappe difficili devono ancora venire, e ci sarà spazio per Cyril e soprattutto la possibilità di dire la sua. Io ci credo, e non credo di essere l’unica !

 

Elisabetta Caracciolo  www.worldrallyraid.com

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