Giro dItalia dEnduro

da | Giu 14, 2015 | News, Turismo

Giro dItalia dEnduro

Prima tappa: Tredozio (FC) – Urbania (PU)220 km

Si parte da Tredozio, cioè dall’Appennino ed i suoi percorsi spettacolari.

2015 06 14 20150610 103722Gli otto partecipanti di questa avventura partono da Tredozio nella valle del Tramazzo, dove la storia ci racconta che da li, Annibale iniziò la traversata dell’Appennino per scendere verso Roma. Quindi ci sentiamo un poco conquistatori al via di questa nostra avventura.  La strada ci porta verso il monte Fumaiolo, la vetta più elevata dell’Appennino cesenate dov’è anche situata la sorgente del fiume Tevere, con i suoi calanchi (fenomeni naturali di erosione del terreno su rocce argillose prive di vegetazione), spettacolari formazioni che danno il senso visivo di ramificazioni verso il basso, scavate nella montagna.  Passando dalla Romagna alla Marche, attraverso un piccolo lembo di Toscana, il sole e la nostra bella terra, hanno accompagnato i temerari enduristi in questa prima tappa del giro d’Italia d’Enduro. 

Dopo una giornata i ragazzi accompagnati da Marco Borsi (l’organizzatore) hanno concluso la tappa sotto le pendici del Monte Nerone, sulle qui cime svettano gli insediamenti RAI e del Ministero della Difesa.
Arrivati a Urbania ci si rilassa in una serata di riposo e compagnia, tutti a dormire, domani si riprende il viaggio. Urbania è città insignita della medaglia di bronzo al valor militare, per il contributo dato alla resistenza e il tragico bombardamento del 1944 da parte degli alleati.

Seconda Tappa: Urbania (PU) – Gualdo Tadino (PG) 150 Km

La giornata di oggi ci ha fatto percorrere lunghe e veloci strade bianche non troppo impegnative. Il percorso ci ha portato sotto le pendici del Monte Catria, e qui non può mancare la citazione di un passo della Divina Commedia di Dante che dice…

«Tra ’ due liti d’Italia surgon sassi,
e non molto distanti a la tua patria,
tanto che’ troni assai suonan più bassi,

e fanno un gibbo che si chiama Catria,
di sotto al quale è consecrato un ermo,
che suole esser disposto a sola latria.
 »

2015 06 14 8Dalla cima del Catria si ha sotto gli occhi un panorama che spazia dall’Italia centrale alla costa Adriatica.
Riprendiamo la via, passando per il Monte Cucco e da lì prendere la strada verso Gualdo Tadino, dove in serata, i piloti hanno potuto godere delle specialità culinarie del luogo. La giornata si è svolta nella tranquillità, e nessun grosso problema ha creato intoppi nel prosieguo del Giro d’Italia d’Enduro.
Gualdo Tadino è famosa per la battaglia di Tagina, disputatasi tra Bizantini e Goti.

 

 

Terza tappa: Gualdo Tadino (PG) – Norcia (PG)130Km

2015 06 14 7Il Giro d’Italia delle due ruote artigliate arriva in Umbria, e precisamente nella splendida cornice dei Monti Sibillini.
Partiti da Gualdo Tadino in direzione Norcia, il gruppo ha affrontato 130 Km di strade sterrate e di sentieri.
Lo splendido panorama dei Monti Sibillini ha incantato tutti. Con i suoi sentieri e percorsi dell’enduro storico marchigiano che ci portano fino ad arrampicarci sugli antichi percorsi dei boscaioli. La leggenda di Sibilla su quei monti ci fa quasi respirare un aria magica, ed in un certo senso, ci sentiamo partecipi del romanzo di Andrea da Barberino “Il Guerrin Meschino”. Su tratti di strada veloce ci divertiamo a liberare i “cavalli” delle nostre moto, quasi sentendoci noi il Guerrin al galoppo in quegli scenari da favola che ci offre la parte umbra dei Monti Sibillini. La piccola carovana di enduristi prosegue il viaggio di avvicinamento a Norcia senza intoppi. Dopo una giornata di girovagare arriviamo a destinazione e lì il nostro palato può godere delle specialità del luogo.

 

Quarta Tappa: Norcia (PG)– Santo Stefano Sessanio (AQ) Km 168

2015 06 14 1La mattina successiva si parte, dall’Umbria all’Abruzzo, attraversando uno spicchio di Lazio. Cambiamo scenari, dai Sibillini al Massiccio del Gran Sasso d’Italia percorrendo i sentieri dei monti della Laga. I tracciati di questa tappa sono quasi tutti in alta quota, paesaggi montani e scorci di vallate ci invogliano a fermarci per godere di tanta bellezza e per foto ricordo.
Arriviamo al borgo di Santo Stefano e la sua appartenenza al club dei borghi più belli d’Italia non tradisce le nostre aspettative. Questo paesino fortificato che ha origine nel 1308, alla cui crescita ha sensibilmente contribuito una forte influenza di monaci, oggi ormai ha 110 abitanti a confronto dei 1430 dei primi anni del novecento. Il nostro viaggio si riempie sempre più di storia e di bellezze paesaggistiche.


Quinta Tappa: Santo Stefano Sessanio (AQ) – Celano (AQ) Km 170

2015 06 14 11L’ultima tappa di questa fantastica avventura, offre un concentrato di emozioni e situazioni che riassumono quanto vissuto nel corso delle tappe precedenti. Siamo nel cuore degli Abruzzi, costantemente al di sopra dei mille metri d’altezza, sembra di viaggiare in un paesaggio da film. Durante il viaggio di quest’ultima tappa ho visto per la prima volta volare sopra la mia testa le aquile… veder volteggiare sopra le nostre teste una decina di esemplari di questi maestosi rapaci è stata una sensazione di libertà bellissima, sembrava quasi ci volessero accompagnare sulla nostra strada quasi facendoci da guida verso il finale della nostra avventura. L’arrivo a Celano ci fa sentire quasi tristi, ma solo per il fatto che questa nostra cavalcata che ha attraversato l’Appennino del centro Italia ha posto la parola fine al nostro viaggio.

Un viaggio che non avrà mai fine, perché ci ha lasciato un ricco bagaglio composto di un mix di: Enduro, Storia, Paesaggio e Sapori. Un esperienza da ripetere per continuare a conoscere la nostra Italia a 360°

 

Marco Borsi
Enzo Danesi

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