Il ritiro di Alessandro Botturi
Il ritiro di Alessandro Botturi
Si conclude mestamente la Dakar di Alessandro Botturi, seppure lo straordinario campione di Lumezzane ha tutte le ragioni per uscire a testa alta da questa avventura.
Dopo l’errore di navigazione pagato carissimo ieri, con un’ora di penalità imposta dai giudici di gara, oggi la rottura del motore al km 133 lo ha costretto al ritiro, proprio mentre si era lanciato in speciale con il coltello tra i denti, e, nonostante la polvere e la difficoltà dell’aspro terreno montuoso dell’Atacama, era in grande rimonta, avendo già recuperato una decina di posizioni con parecchi sorpassi ai piloti partiti prima di lui.
Al di là della grande delusione, sono comunque pochi i rammarichi che il gladiatore bresciano può avere in questa Dakar:
“Oggi e ieri sono state due giornate difficilissime, nere che più nere non si può.
Ma il bilancio di questa Dakar è positivo oltre ad ogni aspettativa: sono stato tra i protagonisti ogni giorno, ho dimostrato di valere il podio, sia nelle tappe che nel classifica generale.
Purtroppo, paradossalmente, questa Dakar è stata meno dura e meno selettiva che le ultime edizioni, il che non mi ha aiutato, perché i piccoli errori di inesperienza che ho commesso mi sono costati carissimi: fino all’anno scorso i distacchi tra i piloti in ogni tappa erano dell’ordine delle mezzore, quest’anno sul filo dei minuti…
La rottura del motore di oggi poi ha lasciato sia me che il team con l’amaro in bocca: è una grandissima sfortuna, perché proprio ieri sera, dopo che ero scivolato dodicesimo e lontanissimo dal podio, avevamo scelto di montare un motore nuovo per cercare almeno la vittoria nell’ultima tappa: è un motore fatto per durare 10.000 km, e dopo 250 si è fermato…
Sono comunque orgoglioso e infinitamente grato sia a Husqvarna Italia che a Speedbrain per l’opportunità che mi stanno dando: correre su una moto italiana a livello dei primi al mondo è un doppio onore, e anche questo ha contribuito all’enorme calore con cui i tifosi mi hanno seguito e spinto dall’Italia…
Sicuramente sia io che il team tutto usciamo più maturi da questa esperienza, e dall’anno prossimo non avremo più la scusa di “essere dei novellini”. Torneremo per vincere, e con un po’ della fortuna che ci è mancata quest’anno, poremmo proprio farcela…”
Filippo Bettizoli