LA PASSIONE PARTE DA LONTANO
LA PASSIONE PARTE DA LONTANO
LA PASSIONE PARTE DA LONTANO
15.870 Km. di pura passione.
Anno 2020, tra qualche mese andrò in pensione, almeno per lo stato, ma essendo un imprenditore, sicuramente non smetterò di gestire i miei interessi, ma…ma, come impiegherò il mio tempo sempre più libero?
Come sempre, ne parlo a Giacomo (“Culo di gomma” n.d.r.), quindi dopo aver esclusola corsa ad ostacoli, le bocce ed altri sport dove non viene usato nessun tipo di carburante, prendiamo coscienza che ricominciare a fare Enduro a 66 anni suonati e dopo essere stati fermi per 21 anni, magari potrebbe risultare un “pelino” impegnativo, ma a noi il rischio ancora piace e ci stimola. Ma con quale moto?
Ecco che i ricordi ed i vecchi desideri vengono in immediato soccorso, risvegliando la memoria, facendoti visualizzare alcuni motocicli che hanno infiammato il cuore della tua giovinezza.
Anno 1968, pomeriggio di sabato, una giornata tipicamente milanese, il cielo grigio tanto rumore di motorette da fuoristrada.
Ognuno, rigorosamente senza casco, con i pantaloni di tutti i giorni e, tranne alcuni “eletti” con ai piedi gli anfibi, con i mocassini, scorazzava, anche in maniera MOLTO disordinata, tra i saliscendi della famosa “Montagnetta”, usuale punto di raduno di tutti gli appassionati della regolarità.
ANFIBIO, molti di Voi sanno cosa sia, anche perché lo hanno dovuto indossare per i 12 mesi della naia, ma per i giovani mi permetto di spiegare cosa fosse dove si poteva reperire. Dice anfibio di uno stivaletto alto sino a poco sopra i “malleoli” con allacciatura a stinga che si stringevano sino alla massima altezza, i quali essendo in uso all’Esercito, potevano essere acquistati solo alle fiere dei materiali comunemente detti “Surplus”.
Tra la moltitudine di “Gilera Regolarità Casa”, “Muller”, “Guazzoni” e chi più ne ha, più ne metta, da una salita vidi apparire quella moto che mi fulminò all’istante lasciandomi a bocca aperta per la sua bellezza nelle linee ed i colori.
*Serbatoio rosso granato cangiante.
*Parafango posteriore color grigio ruote, con una linea ancora inedita ma che verrà replicata per diversi anni su alcune moto, anche di altre marche.
*Telaio nero, molto simile alla precedente versione del Regolarità che cingeva il solito motore Gilera, almeno all’apparenza uguale agli altri.
*Incrocio dei raggi uniti saldamente tra di loro con del filo di rame.
Mi è bastato quel ricordo il “flashback” del 68 per decidere e comunicare a Giacomo che avevo deciso e scelto la moto con la quale avremo iniziato la nostra avventura.
“Gilera Regolarità Competizione 175 5V”, moto che da noi in Sicilia si era vista poco, se non su qualche rivista specializzata. Dopo averla fatta vedere a Giacomo, almeno in foto, gli comunico che:
Ora la cerco, la compro e via senza perdere troppo tempo iniziamo ad organizzarci.
Moto trovata, camper acquistato, due gare in Sicilia per iniziare a testare se fossero necessarie le rotelle da applicare al motociclo, a supporto dell’equlibrio e finalmente si programma la stagione del Campionato Italiano di Gruppo5, da affrontare nella classe B2 per l’anno in corso.
Inizieremo con Sanremo per finire a Massa Marittima, attraversando l’Italia per ben 5 volte, facendo su e giù, destra e sinistra per tutto l’anno, certi di portare a termine questo “tour de force” stanchi, ma soddisfatti.
Ben 15.870 kilometri percorsi in sette mesi per partecipare, oltre che al Campionato Italiano, anche al Revival delle Valli Bergamasche 2022.
15.870 kilometri percorsi con la soddisfazione di aver conosciuto persone fantastiche, miti della nostra giovinezza, nuovi amici, alcuni dei quali hanno purtroppo avuto il destino avverso come il mio, e che ci hanno trasmesso, nessuno escluso, amicizia, stima e convivialità con una inimmaginabile reciprocità.
Ritrovarsi con “vecchi” compagni di gare, come Max Segale, “giovani” avversari incontrati durante le mie ultime performance degli anni 2000, vedi Stefano Passeri, fantastici giornalisti come Daniela Confalonieri e disponibilissimi Commissari di Gara, addetti dei vari Moto Club organizzatori e non, nonchè responsabili della Federazione Motociclistica Italiana, come Francesco Mazzoleni, si può riassumere in una sola frase.
E’ stato è stato fantastico.
Si 15.870 kilometri per partecipare a 5 gare che potessero soddisfare la propria passione, che ci portassero a dire. “Miiii, certo stancante, ma vuoi mettere la soddisfazione ed il divertimento?”.
Soddisfatti nonostante la stanchezza.
Soddisfatti per aver partecipato a gare anche se più o meno belle e/o criticabili.
Soddisfatti nonostante i sacrifici economici per coprire le distanze.
Soddisfatti perché ci siamo risentiti attivi, forti e spocchiosi, visto che, nonostante i 68 anni suonati, abbiamo ricominciato con lo stesso entusiasmo di 45 anni fa.
I premi di tutto questo?
Il quarto posto nella categoria B2 ed in più una stupenda medaglia della FMI assegnataci, uso il plurale perché non posso fare a meno di condividerla con il fido Giacomo Reddavid, per essere stati “Gentleman Driver 2022”.
Ora dandoci l’appuntamento per il prossimo anno, ringrazio tutti per averci fatto rivivere il piacere della “passione” fatta, sopratutto, di polvere, sudore, puzza di benzina, mani sporche di olio e competizione sempre onesta e corretta, senza dimenticare che:
“Noi a guardare gli operai nei cantieri… NOOO, noi non ci andiamo, nonostante in pensione, noi continueremo a coltivare la nostra passione”.
Giannantonio Massarotti (Ginni)
foto B/N dal web
Fine PUNTATA N°1
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