Undicesima Tappa: La Rioja – Fiambalà

da | Gen 16, 2013 | Enduro, News

Undicesima Tappa: La Rioja – Fiambalà

TapUndicesima pa: La Rioja – Fiambalà

Tappa di 483 km con 221 km di prova speciale

 

Botturi chiude ancora settimo, a 11’31″ dal vincitore Caselli, ma il piazzamento di oggi ha il sapore di un podio in questa Dakar che il  bresciano sta correndo da protagonista, come da tempo nessun motociclista italiano faceva.

La tappa di oggi è breve: “solo” 482 km, di cui 221 km di prova speciale, una delle più corte di questa Dakar, chiarissimo indizio di condizioni ai limiti dell’estremo, per le difficoltà sia tecniche che climatiche.

 

La sveglia è di buon ora, e dalle 5:30 del mattino i piloti entrano nel tratto di trasferimento non cronometrato di 256 km che li porterà al percorso di gara.

Botturi parte settimo dopo il piazzamento della tappa precedente che da regolamento detta l’ordine dei piloti al via: posizione buona, perché i piloti che lo precedono possono essere un prezioso riferimento nella navigazione.

La gara è comunque in salita ancor prima di accendere la poderosa Husqvarna TE449RR, perché il pilota soffre della frattura a un mignolo che procurata in una caduta nella tappa del giorno prima.

Unico e inatteso sollievo, il maltempo che sta inseguendo la corsa e che nelle prime ore del mattino ha interessato il percoso di gara ha reso più fredda e più compatta la sabbia, semplificando di molto la vita dei piloti.

La speciale inizia a pochi chilometri in linea d’aria dal bivacco dell’arrivo, con il percorso che punta dritto a nord, risalendo ai piedi delle Ande.

I primi 20 km sono velocissimi: i piloti restano compatti, e, a parte un piccolo errore di navigazione per Jakes, non ci sono significativi distacchi.

Poi iniziano le dune: 75 km dell’infernale sabbia bianca di Fiambalà, passaggio ormai classico della Dakar sudamericana, che quest’anno l’organizzazione ha deciso di rendere ancor più difficile rispetto alle ultime edizioni, e i distacchi iniziano a farsi sentire.

 

Parte forte forte Rodrigues, in testa nel primo passaggio, mentre Botturi transita al primo parziale sulla sabbia ottavo a 4’.

 

La testa della corsa supera indenne il  tratto di dune, con distacchi pressoché invariati: si formano due gruppetti, il primo con le altre due Husqvarna di Barreda e Goncalves che aprono la strada insieme a Despres, Caselli e Pedrero, il secondo in cui Botturi procede con Jakes e Rodrigues.

L’americano Caselli, velocissimo quando non deve navigare, passa in testa alla classifica parziale.

 

Inizia un tratto di terreno più compatto e scorrevole, e la metà della gara vede Botturi  a giocarsi la settima posizione con Despres e Goncalves.

 

Va via liscia la seconda metà di gara fino al finale: le posizioni si consolidano, finché, a 20 km dall’arrivo Rodrigues inizia ad avere noie meccaniche alla sua Honda, e scivola nelle retrovie.

Botturi tiene molto bene, perdendo solo un paio di minuti nell’ultimo tratto con il terreno più duro, quando il dolore al mignolo inizia a farsi sentire.

 

Vince Caselli, secondo Goncalves, compagno di squadra di Botturi nel team Husqvarna Speedbrain, terzo Despres, che rafforza la sua leadership in classifica generale, dove aumenta il suo distacco da Faria e Lopez.

Botturi consolida il suo straordinario quinto posto, a mezzora dalla testa, ma a solo un quarto d’ora dal podio, con tutte le intenzioni di continuare la scalata nelle tre tappe che mancano in questa Dakar, in cui, visti i distacchi risicati tra i primi, può ancora succedere tutto e il contrario di tutto, considerando anche il rischio che i piloti di testa, escluso il bresciano, hanno scelto di correre, optando per non sostituire il motore nel giorno di riposo…

 

Domani altra tappa che promette scintille: si torna in Cile, attraversando nuovamente la Cordillera delle Ande, con i passaggi oltre i 5.000 m che, se pure senza l’assillo del cronometro, metteranno a dura prova uomini e mezzi. Freddo e altitudine complicheranno anche la prima parte della prova speciale, con un valico intorno a quota 3.000 m, per poi svolgersi lungo un percorso molto tecnico e vario, spaziando dai sassi alle dune, dalle rocce al fesh-fesh.

 

 

Dichiara Botturi all’arrivo:

“Per oggi bene così: era una tappa molto dura, caldo terribile, e le dune, su cui pure non disdegno correre, non sono di certo il mio terreno preferito. Sono molto contento perché volevo difendermi, e sono riuscito a consolidare la posizione.
Davvero avvincente questa Dakar: in generale siamo in 5 in meno di mezzora dopo undici tappe, una cosa mai vista…

Domani attraversiamo le Ande per tornare in Cile: ci sarà montagna, fatica e altitudine.

Purtroppo il terreno del tratto finale era molto duro, e ho sofferto molto per la frattura del mignolo: un peccato perché sarebbe stato favorevole per me, ma va bene così: oggi ho raggiunto il mio obiettivo, ma nei prossimi due giorni devo sicuramente attaccare…”

 

Filippo Bettizoli

 

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