A Gradisca dIsonzo
A Gradisca dIsonzo
Nel triveneto si apre la stagione enduristica a Gradisca d’Isonzo.
Dici Motoclub Isontino e sai che hai una garanzia di efficienza ed organizzazione esemplare.
Una fenomenale affluenza di oltre 400 piloti ha portato colore in Friuli Venezia Giulia per la prima tappa del campionato delle tre regioni vedendo al via anche tre pilotesse.
Il giro prevedeva circa 65 chilometri da percorrersi tre volte. Ogni giro comprendeva tre prove speciali, un cross test ed una linea. Complice l’affluenza importante ed il fatto di essere la gara di rodaggio, la manifestazione non era assolutamente impegnativa. Anche le speciali non presentavano particolari difficoltà.
Degna di nota la perfetta organizzazione della gara, pochissimi metri di asfalto e tanto fuoristrada.
La morfologia del territorio non poteva garantire mulattiere impestate ma a parte i lunghi tratti di sterratoni c’era anche un bellissimo tratto guidato a fianco al fiume Isonzo. L’unica salita un pochino più impegnativa è stata tolta dal secondo giro.
Gli anticipi ai Co erano molto ampi, si arrivava con oltre mezz’ora di anticipo il che per i novizi era una manna in quanto si riprendevano le forze.
Per i più scafati invece era un pochino fastidioso perchè si rafreddavano i muscoli e la prestazione nella immediata prova speciale estrema ne traeva svantaggio.
Non si poteva fare altrimenti, moltissimi iscritti e prima gara di campionato sono due ingredienti che portano alla coatruzion di una gara davvero bella ma per forze di cose piuttosto facile.
La prima prova speciale era da percorrere in circa 5 minuti, un fettucciato velocissimo da quinta piena in certi tratti. Appoggi e sponde permettevano pieghe da orecchie a terra, due salti in salita garantivano spettacolo al pubblico e quello in discesa adrenalina ai piloti. La seconda prova invece era l’estrema. Il cocktail era fatto mescolando pietre e tronchi di dimensioni oneste. La ciliegina erano le gomme ed un tronchetto in curva da fare con il metodo della volè.
Finito l’extreme test il trasferimento lungo un budello di sentieri portava i concorrenti all’ingresso della linea. Linea che ha fatto vedere le stelle a due piloti. Il primo centrato da un capriolo in corsa dove ha vinto l’animale ed il secondo centrato da una acacia. Sappiamo benissimo che le acacie vincono sempre.
Entrambi i piloti sono stati portati con l’ambulanza in ospedale, il capriolo ha fatto fuori una clavicola mentre l’arbusto un braccio. Siccome gli enduristi sono di pelle dura siamo certi di rivedere entrambi i piloti nel giro di qualche settimana al via alle prossime gare.
Ospite d’eccezione Alessandro Battig ma causa del suo ranking così basso ha potuto solamente fare da apripista. Difatti nelle manifestazioni regionali il limite è 35 mentre il campione del team Red Moto ha qualcosa come 20. Poco male, i cronometristi lo hanno dotato del transponder e quindi abbiamo potuto ammirare sbalorditi i tempi che staccava in gara. Inutile dire che avrebbe fatto sua anche l’assoluta.
Assoluta invece che va al velocissimo Vanni Cominotto.
Oliver Piltè
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