AFRICA ECO RACE 2024 – LA MIA AFRICA

da | Feb 11, 2024 | Senza Categoria

AFRICA ECO RACE 2024 – LA MIA AFRICA

Sarà un viaggio a puntate settimanali. Dal perchè farla all’arrivo al lago Rosa
Vi racconto la mia avventura, le mie emozioni, le mie paure e le mie gioie.
Vi racconto la mia Africa.
1 PARTE:

IL PERCHE’
30/12/2023 MONACO
31/12/2023 SETE’
VIAGGIO IN NAVE E SBARCO IL 02/01/2024.

NICOLA QUINTO CON FIGLIOLa domanda che spesso ti fanno, quando racconti ai non addetti ai lavori la tua impresa è “perché l”hai fatta, perché affronti una sfida così estrema?” .

Bhe la riposta è lunga e spesso parte dall’infanzia di quando si era bambini quando in quello schermo all’epoca opaco, alle volte fuori fuoco e con l’immagine disturbata vedevi i piloti della Paris-Dakar prendere il via e valicare il deserto in un susseguirsi di aneddoti e vicende che ti facevano sognare a occhi aperti e tu ogni volta ti ripromettevi che prima o poi a Dakar ci saresti arrivato …!

Ma andiamo in ordine, perché a parte quella promessa che anche io mi ero fatto mancava qualche tassello per mantenerla. Allora a ottobre 2022 finalmente prendo il giusto coraggio, i soldi messi faticosamente da parte e inizio la ricerca della moto adatta per l’avventura, pare che oggi ci siano diverse opzioni sul mercato ma andiamo con i piedi di piombo e valutiamo bene ogni cosa.

Poi penso a come allenarmi e si sà, la cosa migliore per correre in moto è allenarsi in moto quindi come posso fare a prendere confidenza con la nuova moto, che ricordo ancora non avevo, per arrivare pronto alla AER…?

OTTOBIANOBhe come se il fato mi avesse ascoltato mi arriva in una chat whatsapp il messaggio di un gigante buono, Marco Rubiani, che propone di partecipare al European championship TT praticamente il campionato europeo motorally 2023.

Quale occasione migliore per fare ore e ore sulla moto e prendere la giusta confidenza? Tra l’altro va detto ad onor del vero che in quanto ad esperienza e conoscenza il Rubio (soprannominato mozzarella da mio figlio) ne ha da vendere, corre nei Rally sin da giovane e tra moto auto e meccanica potrebbe fondare un’università.

Arrivato a marzo la ricerca della moto era ancora in alto mare perché non avevo avuto la giusta sensazione nonostante ne avessi viste già diverse e così un giorno aprendo la pagina online di un mercato dell’usato ho trovato la mia destinata Husqwarna FR 450 Rally, un’occasione che non mi son fatto scappare. Il feeling lo sento subito quando per la prima volta nella pista di cross di Chignolo Pò la faccio saltare come una cavalletta così tanto che il fotografo, facendomi vedere gli scatti fatti, mi dice che non aveva mai visto nessuno con una rally avere così tanta confidenza.

PODIO CROAZIACosì, io Marco e Bottino Matteo, seguito dal papà Sergio, iniziamo il campionato Europeo 2023, prima tappa in Grecia, l’Hellas dove nemmeno in piscina avrei preso così tanta acqua per una settimana. Abbiam corso tutta la gara sotto l’acqua, fango, pietre viscide, fiumi in piena dove nella terza tappa mi ci son tuffato a pieno con tutta la moto ma nonostante tutto finita con un buon piazzamento.

La seconda tappa la disputiamo in Romania gara facente parte del Baja 555, una gara molto veloce con una navigazione facile ma che mi ha permesso una ottima confidenza con la velocità elevata delle singole tappe arrivando anche ad aprire le speciali per gli ultimi tre giorni senza errori portando a casa il titolo iridato. Qui il caldo ed il sole si son fatti sentire per tutti i giorni in maniera imponente e anche qua l’allenamento è stato davvero utile in vista della gara delle gare.

Poi è stata la volta del Dinaric in Croazia, nel bel mezzo delle vacanze estive nell’entroterra croato dove dire che faceva caldissimo è un eufemismo. Qua più di pietre, sassi, roccia e single track non abbiamo fatto, uno stage marathon valicando la frontiera della Bosnia ha attentato al mio self control perché per ben 40 km mi son ritrovato a navigare da solo in una steppa interminabile con pochissime note e riferimenti con un’ansia di essermi perso davvero mai provata. Ma alla fine scoprirò di essere nella top five dei partenti, lustrandomi gli occhi nella classifica finale. Anche lì un ottimo piazzamento mi fa rimanere in testa alla classe 450.

Per ultima a ottobre siamo andati in Spagna al Galicia Rally, qui ho trovato un percorso nettamente diverso, molto enduristico, una temperatura mite e una bella navigazione serrata e per niente scontata, dove chiudendo il campionato ho portato a casa il primo vero importante successo della mia vita in PODIO ROMANIAcampo rallystico primo categoria 450.

Nel frattempo tutto procede con la AER, iscrizioni, prenotazioni, alberghi, nave, renting ertf e marlink, organizzazione ricambi preparazione tenda mentre nel tempo libero, di notte (non scherzo) e con il preziosissimo aiuto del mitico Antonio Bozzi della crew del grande Nazzareno di Old Farm Racing, prepariamo la moto a puntino per la grande festa di inizio anno 24.

Dopo questa tappa mancava però un tassello importante nel mio allenamento, il deserto, mancava una rinfrescata di navigazione tra le dune e le lunghissime piste desertiche e quale miglior evento se non il Bottu training a fine novembre in Tunisia?

Così chiamo Alessandro Botturi chiedo se c’è posto, mi confronto con la mitica Orietta di Shaula viaggi che gestisce tutta la parte turismo ed infine mi accordo con Franco Guerrini di Solarys per il trasporto e l’assistenza, Team da me scelto per l’assistenza alla AER, dicono che la pasta della Margherita dopo le tappe desertiche è qualcosa di favoloso…Bhe vedremo se dicono la verità …!

Così voliamo anche in Tunisia dove anche l’ultimo tassello va a suo posto grazie ai preziosissimi consigli di un grande pilota, un grande uomo con una umiltà e disponibilità superiori alla media, il grande Bottu, ora manca solo di capire come arrivare a Mentone per le verifiche!

PODIO SPAGNAIn Tunisia ho anche avuto modo di fare amicizia con quelli che saranno poi stati i miei compagni di avventura di fine anno, tutti carichi a molla con una motivazione incredibile ma anche con ansie e paure umane che mi fa capire che certe emozioni non hanno età.

Così arriva il 29/12, tutti lì a Mentone per le verifiche di mezzi e documenti, l’emozione sale ma ancora non siamo livelli di alert.

Nel paddock di Mentone sembriamo tutti superstars, curiosi e appassionati si avvicendano per venire a farci foto e domande di ogni tipo, rivedo gente che non vedevo da anni, persone che non conoscevo che mi chiedono di fare una foto insieme a loro e nel mio cuore sembra tutto irreale mentre rivedo quel bambino che a 8 anni aveva il batticuore quando in tv vedeva le moto solcare i dunoni del deserto e intanto penso che se ci fosse stato mio papà a fianco a me avrei avuto più forza e coraggio ma di certo lui è lì con me è solo che non lo vedo ma lo sento. La mamma invece la sento benissimo al telefono che mi dice “Nicolino vai piano”. D’altronde è la stessa cosa che mi dice da quando correvo in pista a 270kmh, e rispondevo “certo mamma non supero i 280kmh”.

Tutti i membri del Team Solarys, Mario Franco e Margherita, abituati ad altre edizioni sono tranquilli, sanno cosa gli aspetta e gestiscono le cose con tranquillità. Tra le altre cose, scherzando e ridendo ogni tanto prendo in giro Franco che mi prometterà uno schiaffo entro la fine del rally per le cazzate che dico!!!


MONACO  30/12

ALX6982Le verifiche passano veloci e così si portano le moto a Monaco, sul porto tra yacht e Ferrari, per la passerella del 30/12 non senza farmi riconoscere ovviamente…

Sì perché ad un certo punto della Laison arrivati già a Monaco sbaglio strada e per non far tardi al parco chiuso, ed evitare la prima penalità nemmeno fossimo già in gara, faccio una bella inversione di marcia in contro mano e per di più su una aiuola. Bhe esce una vigilessa da sotto un tombino o chissà dove cavolo si era nascosta che ferma me, Rigoni e Guerrini, i due che mi hai seguito nello stesso errore. Inutile dire come mi son cosparso il capo di cenere mentre questa vigilessa ci prendeva a pesci in faccia per ciò che avevo fatto, quante ce ne ha dette “vi sequestro le moto” “qua non siamo in Italia” “ti sembra normale saltare sulle aiuole” dopo una ramanzina di 10 min, forse ammaliata dal mio sguardo di caldo ragazzo latino e occhio languido ci dice di “sparire”. E nel mentre se ne stava andando con enorme sollievo mio e di Rigoni che anche lui si è divertito in un contromano, come fosse il secchione primo della classe Guerrini la chiama e con un sorriso ammiccante le dice “I don’t jump I go to round good”…( in sintesi lui aveva fatto il giro corretto e non aveva commesso infrazioni) non potete capire il ghiaccio che mi ha attraversato le vene, ora questa pensa la che prendiamo per il culo e ci fa arrestare…. ma alla fine si gira e se ne va stizzita. Bhe rimettiamo il casco e scappiamo via, non prima però che Rigoni con il suo nobile fare le chiederà, scusandosi, dove si trovava il porto. Non potete immaginare la sua faccia voleva farci fuori.

Il giorno dopo passiamo la giornata tranquilla fermi al paddock in attesa della passerella di sera e ne approfittiamo per scambiare ansie e paure tra i membri del team Jan Erbach di origini tedesche ma ormai residente in Italia da anni, Marco Menechini che molti già conoscono titolato nel campionato  mortally italiano, Alessandro Rigoni alle sue prime esperienze rallistiche, Massimiliano Guerrini il primo della classe di prima , Paolo Caprioni che non conoscevo ma che ho avuto modo di conoscere bene con il tempo. Ovviamente si scambino due parole anche con altri piloti italiani che come noi stanno iniziando questa di cui pian piano racconterò.

MONACO GRUPPOArriva presto la sera e arrivati lì a Monaco tutti vestiti di buon punto decidiamo di fare una foto del gruppo di italiani, siamo davvero in tanti e con a capo Nicola Dutto, che non ha bisogno certo di presentazioni, ci posizioniamo tutti in fila mani alzate e urlo che attira l’attenzione di tutto il pubblico che parte con un applauso che ci scalda i cuori. Ragazzi che emozione sembra davvero di essere entrato nella Hall of fame senza nemmeno aver iniziato niente.

Così uno ad uno passiamo la passerella di Monaco dove ognuno di noi viene presentato con due parole, mente il buon Corradini illumina a giorno il cielo della Kermesse con i suoi flash per scattare qualche migliaio di foto!

 

SETÈ 31/21

Dopo il parco chiuso e la Kermesse si torna a Mentone per caricare le moto sui furgoni pronti per partire all’indomani per Setè porto dal quale partiremo alla volta di Nador. Il mattino del 31 sotto una pioggia battente ed una temperatura non certo troppo DJI 0316mite partiamo nel fastidioso silenzio di tutta la città lasciando la nostra prima tappa di questa lunga avventura. Negli sguardi si legge chiaramente la curiosità di ciò che ci aspetta, ma ancora non era niente!

I 400km passano in fretta per chi sul furgone ha dormito e arrivati al porto scarichiamo le moto per poterle imbarcare, sì perché all’arrivo partiremo subito per una Laison. Intanto ogni uno doveva ritirare i biglietti per la nave.

Saliti in biglietteria ci aspetta una coda disordinata e non del tutto delineata di non meno di 50 metri di persone che si accalcano per ritirare i propri biglietti.

Bhe ve la faccio breve il sottoscritto e Margherita di Solarys resteremo là in coda per due ore per ritirare i biglietti di tutti non senza un mio disappunto verso l’organizzazione che da ben qualche mese aveva in mano l’elenco di tutti i partecipanti, i mezzi targhe ecc per gestire secondo me la cosa in maniera abbastanza più agevole; insomma quando vado in Sardegna in nave il biglietto me lo dà un addetto fuori dalla nave in 30 secondi, ma mi dicono che ogni anno è così.


NAVE

NAVE 2Caricati i mezzi, e preso uno zainetto per le notti in nave, si va in cabina per mettersi abiti civili e prepararsi per la traversata che durerà un giorno e mezzo.

In nave la tensione sale, si ascoltano aneddoti di ogni tipo e di ogni pilota, si fanno altre code per le pratiche burocratiche con la polizia marocchina che annota il veicolo sul passaporto e autorizza l’ingresso e paese così da esser pronti il mattino del 2 gennaio durante lo sbarco.

Personalmente la notte del 31 sono andato a letto presto non ho festeggiato il capodanno, nonostante sulla nave abbiano fatto le ore piccole ma la mia tensione inizia a salire e preferisco mettere da parte le energie per la lunga gara che ci aspetta anche perché il 2 la nave sbarca alle 6:30 dicono e poi ci aspettano parecchi km.

Il giorno dopo organizzano il brifing durante il quale veniamo a sapere che il patron della Africa Race J-L Schlesser non avrebbe potuto esserci perché a seguito di una ischemia subita due settimane prima non aveva avuto il permesso dal dottore per tutto quello strapazzo di viaggio.

Viene distrutto il Roadbook e vengono date le prime indicazioni sullo sbarco e sulla gara. Dopodiché si passa ad un brifing sull’utilizzo dell’iritrak e sull’ertf, gli strumenti utilizzati in navigazione.

Fine prima parte

Nicola Quinto

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