HUSQVARNA 250FE 2017
HUSQVARNA 250FE 2017
HUSQVARNA 250FE 2017
Il Test dell’Amatore
La bellezza è sempre una questione soggettiva e ognuno ha una propria opinione indiscutibile.
Quel che è certo e oggettivo è l’effetto che ha generato l’ Husqvarna 250 FE 2017 nel parcheggio dell’ Offroad Park di Pietramurata, passare inosservata è impossibile, se la vedi non puoi non avvicinarti ad ammirarla. Ed è quello che è successo agli enduristi presenti al test.
La colorazione è azzeccatissima, l’abbondanza di bianco, le linee pulite e decise delle plastiche aumenta ancor più l’impatto scenografico. Alla vista si ha una sensazione di leggerezza grazie all’assenza di tagli nelle fiancatine e al gioco che creano le maniglie con il parafango posteriore. Di grande effetto la sella sottile e spigolosa si inserisce perfettamente e contribuisce a definire lo stile generale. Personalmente avrei preferito il gruppo parafango anteriore, faro e paramani più filante ma in ogni caso è coerente con il design globale.
Nel complesso la 250FE 2017 mi piace molto e penso che i designer abbiano voluto riprendere lo stile Husqvarna degli anni ’90 rivisitandolo in chiave moderna distinguendosi in modo netto dalle concorrenti e dalle cugine arancione. Arrivato il momento di provarla salgo e scopro con stupore che “è tutto al posto giusto”, sembra che qualcuno abbia preparato la moto per me, in realtà è appena uscita dalla fabbrica. Il manubrio è alla posizione e altezza perfetta e così anche le pedane, forse avrei preferito avere le leve del freno e frizione più spostate verso il centro del manubrio e la leva del freno posteriore più alta, ma nel complesso è ok. I comandi delle due mappature e del controllo di trazione sono comodissimi e ben visibili, non si può sbagliare ed è facile intervenire anche in movimento. La sella anche se sottile è confortevole e il rivestimento ha un buon grip. Schiaccio il pulsante dello starter e parto.
Le sensazioni che avevo da fermo si confermano anche in movimento, tutto al posto giusto anche con la guida in piedi, il corpo ha una posizione naturale e c’è libertà di movimento. Le pedane garantiscono un bell’appoggio e le gambe stringono bene dando la sensazione di avere il mezzo sotto controllo. La leggerezza della 250FE l’avevo constatata già a moto spenta e non mi sono meravigliato nel sentire questa caratteristica accentuata durante la guida, quello che però mi ha sorpreso è stata la maneggevolezza veramente impressionante unita ad una grande stabilità, che per un amatore è essenziale. “Gira” con facilità e naturalezza sia nei curvoni veloci che nei tornanti senza dover litigare con il manubrio e senza aver la sensazione che cada “dentro” la curva.
In mulattiera va dove vuoi tu, basta fissare un punto e lei va lì, perdona le correzioni dell’ultimo istante e se sbagli la traiettoria ideale ti permette di “salire” ugualmente. Il motore, per il mio modesto parere, è il migliore compromesso per l’enduro amatoriale. Ha un’erogazione bella corposa e lineare, la potenza non spaventa ed è gestibile ma quando serve la spinta si sente. Probabilmente per un fettucciato veloce con rettilinei lunghi o per una pista da cross richiederebbe qualcosa in più, ma per la mulattiera o un utilizzo polivalente questo motore è una meraviglia. A questo punto potrei già ritenermi soddisfatto di questa Husqvarna, ma la ciliegina sulla torta sta nel pulsantino con la scritta TC.
Quando ormai a metà test ho deciso di premerlo mi si è aperto un mondo. Il mondo del godimento! Il Traction Control evita che la ruota posteriore slitti in modo eccessivo. Quando interviene non si sentono bruschi tagli di potenza si percepisce solamente tanta trazione, che su terreno sdrucciolevole o viscido soprattutto in mulattiera fa la differenza tra “salire” e spingere. Mi rendo conto che i puristi dell’arrampicata e gli enduristi “old school” storceranno il naso, ma il TC dell’Husqvarna è una figata.
Dimenticavo, un’altra novità che la 250FE ha adottato per il 2017 è la possibilità di modificare il precario forcella in modo molto semplice e veloce, basta sollevare la ruota anteriore e impostare il selettore che c’è in testa alle sospensioni su uno fra tre posizioni. Questo permette di eseguire una regolazione specifica secondo le necessità del momento. Nel mio caso diminuendo il precarico e chiudendo il ritorno di qualche click ho migliorato molto il feeling con le forcelle anche se per i miei gusti si sono rivelate un pò troppo sostenute. La scorrevolezza è molto buona considerando che sono di primo equipaggiamento. Il mono ammortizzatore mi è piaciuto, anche se non entusiasmato, copia bene le asperità e assorbe i colpi forti senza scalciare, forse merito anche del leveraggio.
In ogni caso ritengo che la Husqvarna 250FE sia una gran moto, il suo pregio stia nell’equilibrio generale, una spettacolare maneggevolezza unita ad un motore sincero e non impegnativo, un’elettronica avanzata e un’estetica di forte impatto.
Unico lato negativo che ho riscontrato è stato il freno anteriore poco modulabile, ma con un paio di accorgimenti sicuramente il problema si risolve facilmente. In conclusione penso che la priorità di un amatore, anche se veloce ed esperto, sia il divertimento e la sicurezza e credo che questa moto sia perfetta per fare enduro e tornare dalle uscite con il sorriso stampato sulla faccia.
Alessandro Contarelli
il Test dell’agonista
Eccoci qui a Pietramurata (TN) sul tracciato dell’Enduro Cross Park per il teast Husqvarna 250FE 2017
In questo enduro park “vero e proprio Bengodi per un endurista” abbiamo avuto la possibilità di testarla su un percorso con vari gradi di difficoltà.
Dopo aver scaricato la moto dal furgone, ed averla sistemata al centro del parcheggio per le foto di rito, non ho potuto non notare la linea “diversa” di questo nuovo modello 2017, uno stacco estetico netto dal model year 2016.
Mi ci siedo sopra e mi sistemo. Il serbatoio e le plastiche molto strette, ti permettono di assumere una posizione di guida ottimale, riuscendo a stringere la moto tra le gambe in maniera molto ergonomica. Convogliatori ben disegnati che non hanno angoli dove ci si portebbe impigliare con le ginocchia nei movimenti estremi di guida. La sella non ha affossamenti, dura al punto giusto e ti permette di fare spostamenti naturali.
L’altezza e la posizione del manubrio è buona e secondo me già adatta a molti.
Distanza pedane/sella direi giusta, cosa che ti permette di alzarti in piedi senza sforzare molto, pedane altezza da terra ottima.
Volo sul furgone a cambiarmi.
Salgo in moto e la prima cosa che Enzo mi dice è: mi raccomando che la moto è ancora in rodaggio.
Ridendo gli dico, tranquillo non preoccuparti. Mi faccio un paio di giri a passo tranquillo proprio per cercare di capire bene la moto.
Mentre effettuo i primi giri, mi salta all’occhio una manopolina strana sopra le forcelle, incuriosito mi fermo e chiedo a Enzo che cos’è. Con quella regoli la precarica delle sospensioni, tre clic per personalizzarla.
Posso regolare il precarico delle forcelle? Spettacolare!
Alzo la ruota anteriore da terra giro in posizione uno e riparto. Noto praticamente subito come la moto sia leggera e maneggevole nel fettucciato. Nonostante il terreno sia insidioso e duro, la trazione o ottima.
Faccio ancora un paio di giri per ambientarmi e provo a indurire la precarica, per il mio peso e la mia andatura sento che sono un poco morbide, gia con un clic sento subito un sensibile cambiamento, molto più sostenute e meno sbacchettamento nelle alte velocità. Veramente una goduria perchè anche in situazioni agonistiche, prove speciali, xtreme test o cross test, in un click hai la possibilità di adattarti la moto.
Un’altra cosa che ho potuto subito apprezare è il fantastico TC, il controllo di trazione, che in momenti di “bisogno”, sulle mulattiere insidiose e viscide, ti da veramente una spinta in più aiutandoti ad uscirne tranquillamente.
Buoni i freni, molto modulabili (un pelo meno l’anteriore) che ti permettono una frenata tranquilla e non troppo insidiosa. Buono anche il nuovo impianto frizione Magura che a differenza della vecchia Brembo risulta più morbida e perciò meno stancante.
La sensazione di guida in fettucciato e mulattiera non è molta, perchè in entrambi le situazioni, la moto si riesce a gestire molto bene, grazie alla sua grande maneggevolezza.
L’unica cosa che da agonista vorrei su questa 250 4t è qualche cavallo in più, mentre invece, per un amatore credo sia perfetta.
Ringrazio Soloenduro.it per questa fantastica esperienza.
Nicholas Trainini
Un Grazie particolare all’OffRoad Park di Pietramurata