ISDE 2019 DAY6 ARCHIVIATA

da | Nov 17, 2019 | Enduro, News

ISDE 2019 DAY6 ARCHIVIATA

ISDE PORTOGHESE ARCHIVIATA

Portimao

Le nazionali

Nel Trofeo Mondiale, abbiamo visto un Australia capitanata da un velocissimo Sanders “che ha vinto l’assoluta” partire benissimo e poi soccombere ad una nazionale americana straripante con i suoi quattro piloti sempre nelle prime sette otto posizioni. Un Italia coscienziosa che ha raccolto il meglio che poteva, causa la mancanza dello scarto di giornata. Gli infortuni di Freeman e Wootton, hanno messo fuori gioco gli inglesi, una Spagna trainata da un fortissimo Josep Garcia che però si è dovuta accontentare di una quarta posizione ed una Francia mai in gara.

Per il Trofeo Junior, le prime due nazionali si sono invertite nei ruoli. Primo posizione per una velocissima Australia e poi una solida nazionale statunitense, “Impressionanti i giovani australiani” e terzi i ragazzi spagnoli.

Sei giornate intense

Le prove speciali al giro erano tre da ripetersi per due volte, più una P.S. il secondo giro, cioè sette prove giornaliere, da disputarsi per i primi due giorni. Per il giorno tre e quattro, altro percorso ma identica formula. Due i giri anche per il giorno 5 ma otto le P.S. Per il giorno sei invece la sola prova di cross.

Il percorso poteva si, sembrare semplice e scorrevole. Il primo giro della giornata era abbastanza liscio e veloce, il secondo giro iniziava ad essere disseminato di buche e traiettorie vincolanti, immaginatevi il terzo e quarto passaggio della seconda giornata, dopo essere passate più di mille moto. La prestanza fisica e un buon allenamento, alla fine ha fatto la differenza per molti.

Su un tracciato simile, immaginatevi le povere vecchiette (le Vintage) che si sono trovate a gareggiare in una situazione veramente tosta, anche perchè più volte durante la giornata, la pioggia ha reso scivoloso il tracciato, costringendoli a tagli di percorso.

Peccato per il ritiro di un bravissimo e velocissimo Andrea Verona, ritiro che ha negato il podio finale alla squadra italiana junior.
Per la nazionale maggiore invece, il ritiro di Matteo Cavallo, non ha dato grandi problemi ai tre rimanenti alfieri azzurri, che sono riusciti a portate la Nazionale maggiore sul terzo gradino del podio.

Americani e Australiani un altro pianeta. Sarà perché sono abituati a correre in ampi spazi, sarà perché il terreno è molto simile al loro, ma non possiamo negare la loro netta superiorità in questa ISDE portoghese.
Sentire il motore della moto di Sanders, di Garcia e di altri piloti d’oltre oceano, andare spesso e volentieri a limitatore, significa che se avessero avuto quel margine in più negato dall’elettronica, sarebbero stati ancora più veloci. Cose da rimanere a bocca aperta.

Per il resto, non possiamo far altro che fare i complimenti ai vincitori, ma un plauso speciale va ai nostri ragazzi, che hanno corso con spirito di squadra e non cedendo a protagonismi che avrebbero, forse, danneggiato il meritato terzo posto finale. Bravi Azzurri!

Da dare la giusta collocazione al Trofeo Vintage, che ha visto nascere qui in Portogallo la sua prima edizione. Dove i nostri tre atleti leggermente “stagionati” ma sempre generosi nel dare gas, hanno scalato il gradino più alto del podio davanti a Germania e Francia. Le tre icone dell’Enduro italiano e Mondiale; Giò Sala, Stefano Passeri e Mario Rinaldi hanno fatto ancora una volta sognare quei tifosi un poco datati come me, vedendoli in gara.

Anche nel Women’s Trophy hanno dominato le statunitensi seguite dalle nazionali tedesca e inglese.

Sarebbe troppo semplice partire da quello che non ha funzionato in questa sei giorni portoghese.
Partendo dai pass che non servivano a nulla, parcheggi distanti anche km dalle prove speciali, la mancata segnaletica per raggiungere le P.S.  Quello che però non ha funzionato e che ha dato qualche problema ai piloti, secondo noi è stata la comunicazione tra i vari reparti organizzativi, che ha messo in difficoltà tutto il sistema. La gara finale di cross dell’ultimo giorno, tanto criticata da molti, alla fine secondo noi lascia il tempo che trova.

Molte finali si sono svolte su asfalto o su terreni misti, ricordiamo la finale della ISDE di San Pellegrino, dove l’ultima giornata si svolse nell’autodromo di Monza, oppure le finali sull’Isola di Man o come l’edizione spagnola di tre anni fa, anch’essa disputata in un autodromo su percorso misto.

E in fine, ma certo non per ultimo, un doveroso pensiero va a Pierluigi Mattioli, che non è riuscito a concludere il suo sogno. Ciao Pierluigi.

PH Enzo Danesi

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