La Six Days di Camerino del 1974: Un Tuffo nella Storia della Regolarità
La Six Days di Camerino del 1974: Un Tuffo nella Storia della Regolarità
Aspettando la FIM Enduro Vintage Trophy di Camerino del 4-7 settembre
Nel 1974, la città di Camerino, nelle Marche, fu teatro di una delle competizioni di Regolarità più prestigiose e impegnative al mondo: la ISDT, meglio conosciuta come Six Days. Questo evento, noto per mettere a dura prova le abilità e la resistenza dei piloti, ha visto la partecipazione di squadre e piloti provenienti da tutto il mondo.
TROPHY ISDT
L’ISDT nasce nel 1913 in Inghilterra e dal 1982 cambia denominazione in ISDE da Regolarità ad Enduro.
Nel 1974 a Camerino, come nei quattro anni precedenti (Dalton USA 1973, Špindleruv Mlýn Cecoslovacchia 1972, Isola di Man Inghilterra 1971, El Escorial Spagna 1970) la vittoria andò alla Cecoslovacchia che riuscì a sbaragliare la concorrenza grazie a una prestazione impeccabile dei suoi piloti, tutti in sella a moto Jawa.
Le Squadre Vincitrici
Classifica Trophy
1° Posto: Cecoslovacchia (Jawa)
2° Posto: Svezia (Monark)
3° Posto: Italia (Gilera)
La squadra cecoslovacca era composta da:
Jiří Stodůlka (250cc)
Václav Čemus (250c)
Milan Masita (350cc)
Zdeněk Císař (350cc)
Jindřich Fojtík (360cc)
Antonín Češpiva (360cc)
La squadra svedese, su Monark, si piazzò al secondo posto nel Trofeo Europeo, era composta dai seguenti piloti:
Gustavsson B. (125)
Hans Hansson (176)
Tell S. (125)
Thornblom B. (175)
Ekeberg Y. (175)
Eno B. (175)
La squadra italiana, su Gilera, che si piazzò al terzo posto ed era composta da:
Gualtiero Brissoni (100cc)
Fausto Oldrati (100cc)
Alessandro Gritti (125cc)
Guglielmo Andreini (175cc)
Ivan Saravesi (175cc)
Giuseppe Signorelli (175cc)
VASO D’ARGENTO
Il Silver Vase, nacque nel 1924, per permettere alle nazionali che non avevano produttori di motociclette di partecipare ugualmente alla competizione. Nel 1985 il Vado divento Trofeo Junior
Nel 1974, la Cecoslovacchia dominò anche questa categoria, piazzandosi prima e terza.
L’Italia, con i suoi piloti, tutti su Gilera, si inserì al secondo posto. La squadra italiana era composta da:
Pietro Gagni (50cc)
Mauro Miele (100cc)
Sergio Sala (125cc)
Walter Bettoni (175cc)
Classifica Silver Vase
1° Posto: Cecoslovacchia: Cemus Petr, Macek Vaclav, Vàlek Petr, Petrman Tomàs (Jawa)
2° Posto: Italia (Gilera)
3° Posto: Cecoslovacchia: Rabas Josef, Cihelka Pave, Ing. Jedlicka Milan, Briza Jaroslav (Jawa)
Vincitori di Classe:
Pietro Gagni 50cc Gilera ITA
G.Haatz 75cc Simson DDR
Gualtiero Brissoni 100cc Gilera ITA
Pierluigi Rottigni 125cc SWM ITA
Jiri Stodulca 175 Jawa CSSR
Jedlicka Milan 250cc Java CSSR
Kvetoslav Masita 350cc Jawa CSSR
Elia Andrioletti Oltre 350cc KTM ITA
Il Percorso
Il percorso era lungo, complessivamente 1800 km, si snodava all’interno degl’impegnativi sentieri dell’Appennino marchigiano, mettendo a dura prova sia gli uomini che i mezzi. L’Italia, che giocava in casa e poteva contare su ottimi piloti in sella a dieci Gilera a due tempi, direttamente assistite dalla casa madre e rinforzate dalle quattro KTM ufficiali di Italia B composta da: Taiocchi, Testori, Ferrari, Andreoletti impegnati però nel Vaso d’Argento, fu sin dall’inizio data per favorita. Tuttavia, i pronostici furono rovesciati.
Le Prestazioni Italiane
Accompagnate da splendide prestazioni individuali, con due primi, due secondi e due terzi posti di classe, entrambe le squadre Gilera si avvicinarono alla vittoria, ma non la colsero, assestandosi al 3° posto nel Trofeo e al 2° nel Vaso d’Argento.
Gli italiani conquistarono un totale di 19 medaglie d’oro, 16 d’argento e 5 di bronzo, con solo 13 ritiri su 53 partecipanti alla partenza.
Qualche aneddoto
Pierluigi Rottigni pur non facendo parte della squadra italiana, vinse la classe 125 con una SWM “prototipo”. L’alfiere della nazionale per l’ottavo di litro era Alessandro Gritti su Gilera.
La SWM 125 del 74 non era a livello della Zündapp 125 di Witthöft; quindi, Rottigni chiese all’ing. Fausto Vergani di fornirgli un mezzo più performante, con la “promessa” di vincere a Camerino. La 125 che gli fu consegnata era molto leggera con un motore brillante e ben preparato, cavalletto centrale più avanzato e meno peso sul posteriore (la stessa moto fu prodotta in serie l’anno dopo e quel modello, portò la nazionale italiana alla vittoria nel Vaso). Durante la gara i problemi strutturale del telaio non tardarono a venire galla. Nel telaio si formarono delle crepe e si dovette cercare di ripararle saldandole, Rottigni ci racconta che la cosa fu fatta di nascosto durante i trasferimenti. In quegli anni i boschi brulicavano di meccanici che lavoravano nascosti, visto che le riparazioni o sostituzioni erano vietate. Per scoprire queste cose, c’era una vera e propria attività di “spionaggio” da parte dei team.
La guerra per modo di dire con A. Gritti e la sua Gilera fu combattuta per tutti e sei i giorni, Rottigni la spuntò per 30 secondi prima di presentarsi alla finale di cross, disputata nel crossodromo di Esanatolia, il circuito vide i due piloti italiani arrivare appaiati sotto lo striscione dell’arrivo, staccando di quasi mezzo giro lo svedese Gustavsson con la Monark.
Durante la gara Gualtiero Brissoni (Gilera 100cc) e Attilio Petrogalli (SWM 100cc) incapparono in un incidente frontale causa sbaglio di percorso. Per fortuna l’impatto, anche se abbastanza violento, non creo grosse ferite ai piloti oltre a qualche sonora botta e anche le moto per fortuna non riportarono danni irreversibili, qualche ammaccatura ai serbatoi, forcelle storte e manubri un poco piegati. Brissoni e Petrogalli dovettero portare a termine le giornate rimanenti in quelle condizioni, è sì perché all’epoca tutto era punzonato; oltre che a telaio, cerchi, motori, anche forcelle, manubri, ammortizzatori posteriori e quindi era vietata la sostituzione.
Altra storia quella del ritiro della nazionale della Germania Ovest con le Zundapp, due sono le versioni.
1) Germania Ovest. Contrariata dagli incidenti causati dai guidatori locali che percorrevano liberamente i tracciati di gara, anche contromano, la squadra Zündapp decise di ritirarsi per protesta al mattino di giovedì, ritenendo troppo pericoloso proseguire nella competizione. Uno dei piloti Zündapp rimase ferito proprio in un incidente del genere.
2) Il terzo giorno, a causa di una penalità inflitta dai giudici di gara a un pilota tedesco (Christel) per aver saltato un controllo timbro, Sino a quel momento la nazionale tedesca era in testa in 3 categorie; 50, 100,125. La nazionale teutonica del Trofeo per protesta si ritirò in massa. La stessa nazionale si rifece l’anno dopo vincendo il Trofeo all’isola di Man.
Le Classifiche Finali
(Fonte www.six-days.org/)
Nel Trofeo Mondiale, le Jawa di Stodulka, Čemus, Masita, Císař, Fojtík e Češpiva si affermarono per il quinto anno consecutivo. Seguirono al 2° posto la Svezia, al 3° l’Italia (Andreini, Brissoni, Gritti, Oldrati, Saravesi e Signorelli), al 4° gli Stati Uniti, al 5° l’Olanda, al 6° la DDR, al 7° la Polonia, all’8° la Gran Bretagna, al 9° la Svizzera, al 10° l’Unione Sovietica, all’11° la Francia, al 12° il Canada e al 13° il Belgio.
Nel Vaso d’Argento, la superiorità dei cecoslovacchi fu ribadita dalla bella affermazione di Milan Jedilčka, Čihalka, Josef Rabas e Jaroslav Bríza, tallonati a breve distanza dalla squadra Italia A (Bettoni, Gagni, Miele e Sala). Seguirono al 3° posto la Cecoslovacchia, al 4° gli Stati Uniti, al 5° l’Austria, al 6° l’Olanda, al 7° l’Italia B (Andreoletti, Ferrari, Taiocchi, Testori), all’8° la Germania Ovest A, al 9° la DDR, al 10° la Germania Ovest B, all’11° la Svezia, al 12° la Gran Bretagna B, al 13° la Gran Bretagna A, al 14° la Spagna, al 15° la Francia B e al 16° il Belgio.)
La Six Days di Camerino del 1974 rimane un evento storico nel panorama della Regolarità. Le vittorie della Cecoslovacchia, e i podi della Svezia e dell’Italia nelle rispettive categorie non solo celebrarono le capacità dei piloti, ma misero anche in evidenza l’importanza della preparazione fisica e mentale in una competizione così esigente. Questo evento ha lasciato un segno indelebile nella storia dell’enduro, continuando a essere ricordato con ammirazione e rispetto dagli appassionati di questo sport.
In conclusione, la Six Days del 1974 a Camerino rappresenta una pagina gloriosa della storia del motociclismo, un esempio di competizione leale e di eccellenza sportiva che continua a ispirare le nuove generazioni di piloti.
Enzo Danesi – Soloenduro.it
Fotografie Walter Arosio
www.six-days.org
www.6daysmemories.com/