MOTOCAVALCATA DEI BRIGANTI

da | Dic 21, 2024 | News, Enduro, Turismo

MOTOCAVALCATA DEI BRIGANTI

A Brigante, brigante e mezzo… dicono.
Spesso le cose migliori nascono attorno a un tavolo, magari tra amici e di fronte a qualche bicchiere di Barbera, dato che ci troviamo in quel di Asti, esattamente a Quattordio. È lì che ha sede il neonato Motoclub Briganti del Monferrato, una piccola nuova realtà nata però da gente che di esperienza ne ha da vendere.

Immagine WhatsApp 2024 12 18 ore 12.09.51 456903c3«Ero piccolo – dice il buon Paolo – quando sfrecciavamo nei boschi dopo la scuola con i motorini, sognando l’Africa e le gare sahariane, rincorrendoci a più non posso tra alberi e fango, immaginando ogni giorno un’avventura diversa, una missione o semplicemente un giretto tra amici, dove l’ultimo che arrivava pagava da bere!
C’era tanta passione e zero social, e con pochi soldi si tiravano fuori bellissime giornate d’avventura, tutte da ricordare con gran piacere sempre attorno a quel tavolo, dal quale un giorno – con i membri del futuro motoclub – è nato il progetto motoclub e motocavalcata.»

I membri del direttivo, Ferdinando quale vice-presidente, Davide, Roberto, Mattia e Giacomo come consiglieri, sostengono il buon Paolo Briganti, presidente dal quale deriva anche il nome del motoclub. Ma il termine “Briganti” non arriva solo dal cognome di Paolo, con tutto il rispetto, bensì anche dalla sua storia, che piace ascoltare e raccontare.

Briganti Paolo, nato ad Asmara, capitale dell’Eritrea, nella bellissima Africa, è dunque per metà italiano e metà eritreo: diciamo, in termini “harrypotteriani”, un babbano! La sua storia ha origini sin dall’epoca del colonialismo italiano, che nasce appunto con la conquista del territorio nel 1882.

L’Eritrea fu scelta dal governo italiano come sede delle industrie nell’Africa Orientale Italiana, particolarmente nel settore metalmeccanico. Vi era anche un piccolo cantiere navale a Massaua. Alcune fabbriche di munizioni e armamenti ebbero sede ad Asmara e servirono per la conquista dell’Etiopia nel 1935-1936. Qui Mussolini favorì l’insediamento di contadini italiani con l’obiettivo di una colonizzazione demografica, nella quale il regime vedeva una soluzione per il problema della disoccupazione, soprattutto agricola, e per l’assorbimento della crescita naturale della popolazione.

Ed è proprio qui che i nonni di Paolo entrarono in azione. Infatti, la sua origine “babbana” arriva dai suoi avi: nonno paterno di Reggio Emilia, nonna paterna di Asmara, Eritrea, mentre nonno materno di Verona e nonna materna dell’Etiopia. Dunque il papà di Paolo, nato anche lui ad Asmara, si è poi sposato con la mamma della stessa città, per poi trasferirsi in Italia quando Paolo era ancora in fasce.

Da qui arriva l’amore per l’Africa, considerando che le origini non si abbandonano mai (l’Africa ti strega e quando ci vai te ne innamori per forza, ndr), unito alla passione per i motori, che hanno dato vita a un connubio davvero insuperabile. Infatti – voce diretta di Paolo – «Sin da piccolo ero attratto da tutto ciò che vedevo in officina, come chiavi, motori, cacciaviti, tanto che pian piano sono arrivate le prime moto, finché ho aperto la mia officina e da lì è stato un susseguirsi di eventi, gare, viaggi su e giù per l’Africa. Considera che ho attraversato 48 Stati su 54 in Africa, sostenendo diverse azioni umanitarie» ci racconta il presidente, e dalla sua stessa voce traspare tutto l’amore per il territorio e la voglia di ritornarci quanto prima.

«Nei miei viaggi sono arrivato a consegnare fino a 17 quintali di merce umanitaria per bambini e scuole, molte pompe d’acqua a immersione per pozzi e generatori elettrici» – e nel mentre ci racconta queste particolarità si capisce chiaramente che non si è certo fermato.

Immagine WhatsApp 2024 12 18 ore 12.09.53 6543414eMa torniamo a oggi, quando dopo moltissime esperienze di viaggio e di gare come Rally d’Etiopia, Tunisia, Rally du Maroc, Tuareg Rally, ecc., gli amici gli hanno affibbiato il soprannome di “Brigante del deserto”, costretto, come tutti direi, a rientrare sempre alla base per portare avanti l’officina e prepararsi all’evento successivo.

E tra un viaggio e un rientro si pensa sempre ai progetti e al futuro. È così che è nata l’idea del motoclub e della motocavalcata, denominata appunto “La Motocavalcata dei Briganti”, con l’obiettivo di far rinascere la passione per le moto e per l’enduro nei ragazzini che oggi, ahimè, hanno in testa per la maggior parte il cellulare e il monopattino!

Quando poi il caso ci mette lo zampino, si rischia di far le cose in grande, ed è così che in occasione della gara in Romania, “Ro-Rally Marathon 555” (terza tappa del Campionato Europeo Motorally 2024), io (Quinto Nicola, vincitore indiscusso anni 23-24, ndr) e il buon Paolo ci siamo conosciuti e abbiamo spostato anche il progetto del corso di navigazione Rally in occasione della motocavalcata.

Inutile aggiungere altro: come primo evento il motoclub ha fatto 249 iscritti, di cui 8 (sold-out) iscritti al corso di navigazione (corso di Nicola Quinto, la mano che scrive, ndr). Un ristoro di tutto rispetto, gestito unicamente dalla Proloco di Grana, con piatti di salumi e formaggi assortiti come antipasto, ben 50 kg di agnolotti e due damigiane di Barbera consumate per tutti gli iscritti, perché qua nulla viene lasciato al caso e, se all’endurista non si riempie la pancia bene e con gran gusto, si sa… poi non riesce a guidare!

Dunque grandissimo successo per questo evento zero del M.C. Briganti del Monferrato, che ha avuto un gran sostegno anche dai comuni e dalle comunità toccate durante il giro. Nessuno si è lamentato, né dalla parte dei motociclisti né da quella degli abitanti della zona, che anzi, incuriositi, si sono appostati per salutare i passanti durante i 100 km di tracciato divisi con tratti hard e soft.

Immagine WhatsApp 2024 12 18 ore 12.09.52 2c538f7aDire un successo è dire poco: alle 8.30 gli iscritti erano già scalpitanti alla partenza del giro che si svolgeva con traccia GPX o roadbook, a scelta, attraverso i comuni di Quattordio, Montemagno, Grana, Refrancore e Castello di Annone. Il meteo è stato dalla nostra parte, con un pallido sole che ci ha consentito di evitare la “certata”. Passaggi favolosi nelle colline dell’Astigiano, attraverso campi e viti, in un susseguirsi di boschi fatati e colline magiche. Il tutto condito con un’assistenza del personale del motoclub nei tratti più impervi, un bel gran ristoro, di cui già vi ho parlato, e addirittura una cisterna di benzina con personale addetto al rifornimento per le moto a due tempi con serbatoi meno capienti.

Nonostante, e per fortuna direi, non siano servite, c’erano anche tre ambulanze con personale paramedico pronti a intervenire, di cui un Defender che chiudeva il percorso con primo soccorso d’urgenza a bordo.

Ovviamente, certo che sì, rispondendo a chi già si sta chiedendo se la cosa verrà replicata. Anzi, con grandissime novità che però non vi posso svelare per ora. Posso solo dire che a breve verrà rilasciato un calendario fitto di eventi proposti dal Motoclub Briganti del Monferrato e dal sottoscritto, Nicola Quinto, per l’anno 2025, in strettissima collaborazione con la Hugerock Italia, che ringraziamo caldamente in quanto ci ha consentito di mettere in moto il progetto corsi di navigazione Adventuring e Rally. Dunque, sia motocavalcate sia corsi, ma qui mi devo fermare, perché altrimenti mi denunciano per spoilerizzazione…

Allora, buon Natale e buon anno a tutti, con la promessa che ci rivedremo molto presto, iniziando dal MBE a Verona direttamente in Hugerock.

Nicola Quinto

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