PASSIONE MOTORALLY: QUELLO VERO, QUELLO CON IL ROADBOOK

da | Lug 23, 2024 | News, Motorally

PASSIONE MOTORALLY: QUELLO VERO, QUELLO CON IL ROADBOOK

Di Elisa Gallorini

È passato poco meno di un mese dall’ultimo appuntamento con il Campionato Italiano Motorally, una tappa che per me è stata unica e abbastanza complessa, ma che mi ha regalato anche qualche soddisfazione e spunti di miglioramento. Ci siamo incontrati con Enzo Danesi in occasione dei test ufficiali delle nuove Beta RR X-PRO. Io, inviata per la rivista Discovery Endual, e lui, ovviamente presente per SoloEnduro, abbiamo avuto modo di fare due chiacchiere sulla gara di Foligno, e da lì è nata l’idea di mettere nero su bianco come è andata.

Ma prima, mi presento velocemente per chi non mi conosce.

Elisa Gallorini 6Mi chiamo Elisa Gallorini, classe ’82, appassionata di moto fin dall’adolescenza, ma motociclista da pochi anni e “apprendista” endurista e motorallysta da ancora meno.

Il 2024 è il terzo anno che mi vede schierata sotto l’arco di partenza del Campionato Italiano Motorally, arrivata in punta di piedi con il mio datato Suzuki DRZ 400 alla tappa di Scarlino dell’aprile 2021, guidata soprattutto da una grandissima passione e null’altro.

Un roadbook non l’avevo mai utilizzato prima e la mia esperienza di enduro si limitava a un collegiale Enduro Femminile FMI a cui avevo partecipato giusto un mese prima. Ovviamente non ho terminato nessuna delle due giornate, ma da lì ho capito che di quel pezzetto di carta che mi dice dove andare non potevo farne a meno. Presa sotto l’ala protettiva del buon Nazzareno Falappi Old Farm Racing, che considero la mia famiglia, sono diventata una presenza fissa del Campionato Italiano Motorally, e dal 2023 anche del Campionato Italiano RaidTT, aggiungendo però al mio parco moto una più adeguata Beta Xtrainer 300 2T my 2016.

Le quote rosa nel campionato non spiccano in numero, rispetto all’orda di uomini, ma sono ben felice di vedere che i numeri sono in aumento. Da parte mia nessun attrito con nessuna delle mie avversarie, ma anzi una grande stima per tutte le partecipanti e una grande ammirazione per le fortissime delle prime posizioni che ogni anno si battagliano il podio.

Chi mi segue da tempo sa che sono quella che “ma ad ogni gara te ne capita una?”, e sì, anche a Foligno non è stata da meno, anzi, probabilmente vince il premio come quantità di sfortune raccolte in un solo fine settimana.

Questa volta i problemi arrivano ancor prima di partire. Dopo aver passato l’intero fine settimana a preparare la moto e allestire il furgone che mi accoglie nelle notti al paddock, tutto è pronto MA…

Al momento di caricare la moto nel furgone si blocca completamente il freno anteriore. Oltre a smontare immediatamente la pinza freno per ripulire i pistoncini, tirarmi una leva in faccia mentre cerco di allargare le pasticche freno, il tutto mentre sono letteralmente divorata dalle zanzare, non posso fare altro. Il resto dei controlli lo abbiamo fatto direttamente il venerdì al paddock prima di procedere con le Verifiche Amministrative e Tecniche.

Ma andiamo a vedere come è andata nelle due caldissime giornate di gara!

 

Sabato 29 giugno – Day 1, 3ª prova Italiano Motorally

Percorso: Tot Km 206 – SS1 linea km 25 – SS2 linea km 24

Elisa Gallorini 8Già dalle prime ore della mattina ci rendiamo conto che la giornata sarà decisamente bollente. La frase più ricorrente tra i partecipanti è “la volta scorsa ci ha ammazzato il freddo e stavolta ci cuociamo dal caldo”. Dal canto mio mi basta sapere che stavolta non è prevista pioggia! Ritiro il mio track e attendo l’orario della mia partenza intrattenendomi a chiacchiera con gli altri piloti. Questa volta siamo ben undici quote rosa iscritte! Una delle ragazze alla prima partecipazione è abbastanza agitata; cerco di stemperare la tensione con qualche battuta, rassicurandola che una volta passato l’arco di partenza l’ansia se ne andrà, così è sempre anche per me. Sempre, ma non stavolta. Durante il trasferimento verso la prima prova cronometrata mi rimane fisso uno strano stato di malessere. Non riesco a stare concentrata, respiro male e guido anche peggio. Mi viene da pensare che mi abbia fatto male qualcosa che ho mangiato, magari è lo spaghetto di ieri che si ribella.

Ad ogni modo non c’è molto tempo per stare a interrogarsi, perché di lì a una decina di minuti riceverò lo start della prima prova cronometrata di giornata. Inizia subito con un settore abbastanza tecnico e continuo imperterrita negli errori alla guida, poi il percorso si allarga in piste più larghe e scorrevoli… PER FORTUNA! Non siamo nemmeno a un terzo dei 25 km di linea che la leva del freno anteriore mi rimane tirata, mentre il freno va completamente a vuoto. Pianto un dritto clamoroso, giro la moto e prendo la direzione corretta. Evidentemente il problema al freno non era risolto. Meno male che non è capitato nel tratto più impegnativo in discesa, penso tra me e me, ma ora? Come faccio a guidare senza freno anteriore? Cerco nei cassetti della memoria recente di ricordare se il roadbook prevedeva discese particolarmente ripide e non mi sembra di ricordarne. Da qui i ricordi si ammassano abbastanza confusi, poiché tutta la concentrazione era focalizzata a dover riadattare tutta la guida alla nuova difficile condizione. L’unica cosa positiva è che quel “mattone” che avevo nello stomaco fino ad adesso si è dissolto nel nulla.

Elisa Gallorini 3La mia convinzione è che il malessere fosse dovuto al fatto che il mio inconscio già sapeva che il problema al freno non era risolto nonostante l’intervento di ieri. Arrivata in fondo alla prova cronometrata tiro un sospiro di sollievo. Questa è andata, procedo cauta nel trasferimento e spero che in assistenza possano fare qualcosa per risolvere. In arrivo al paddock, il meccanico si mette subito al lavoro, mentre io recupero le forze mangiando qualcosa. Il caldo è davvero torrido e approfitto del tempo a disposizione per togliere momentaneamente maglia e protezioni, in modo da abbassare la temperatura corporea. È il momento di ripartire, la moto è pronta e il freno sembra funzionare, ma rimango guardinga. Durante il trasferimento verso la seconda prova cronometrata avverto ancora un comportamento anomalo della leva e decido che la mia strategia sarà quella di fingere di non avere il freno anteriore e usarlo solo se strettamente necessario (sperando che funzioni). L’infortunio di un pilota nel settore cronometrato ci tiene bloccati per quaranta minuti sotto al sole rovente e tengo il casco indossato per evitare di bruciarmi la testa, insieme a quei due poveri neuroni che si sentono soli come la famosa particella di sodio.

Elisa Gallorini 1Finalmente possiamo ripartire e non vedo l’ora di raggiungere l’ombra del bosco, motivo per cui credo che questa sia stata la partenza più veloce che abbia mai fatto. Procedo con cautela nei punti più stretti e navigati e cerco di spalancare il gas ogni qualvolta mi trovo davanti un tratto più veloce e scorrevole. È una condizione per niente facile, ma in qualche modo ho trovato il sistema per gestirla. Terminata anche la seconda prova di giornata, mi fermo con altri piloti per bagnarmi il viso e la testa a una fontanella, prima di intraprendere l’ultimo trasferimento che ci riporta al paddock. Giusto per non farsi mancare nulla, si è messo a trafilare olio dal paraolio del pignone, ma finché la perdita è minima non rappresenta un grosso problema per la moto, anzi, tiene lubrificata la catena. Dritta o storta questa giornata l’abbiamo portata al traguardo, forse più storta che dritta, ma almeno sono riuscita a mantenere la mia 5ª posizione di classe femminile e una “dignitosa” 149ª posizione assoluta nel totale dei 268 piloti che hanno preso il via in questa calda giornata. Niente ristorante stasera: torno al mio classico menù con pasta integrale, olio, tonno e formaggio, cucinata in furgone con il mio fornellino da campeggio. Dopo cena studio il roadbook insieme alla mia amica e compagna di squadra Giulia e poi di filata a dormire.

 

Domenica 30 giugno – Day 2, 4ª prova Italiano Motorally

Percorso: Tot Km 200 – SS1 linea km 29 – SS2 linea km 23

Elisa Gallorini 5Sveglia presto, oggi si parte una mezz’ora prima. Pensavate per caso che i problemi fossero finiti? Eh no! Ne mancava ancora uno all’appello, e nemmeno di poco conto. Avevo sentito un comportamento abbastanza anomalo dell’ammortizzatore posteriore ieri sera di rientro al paddock, ma davamo colpa anche alle altissime temperature che magari facevano lavorare male l’olio contenuto nell’ammortizzatore. Invece le tenute non avevano tenuto e di olio non ce n’era più nemmeno una goccia. Come si dice in gergo, il mono è scoppiato! Me ne accorgo quando tiro giù la moto dal cavalletto centrale e, contrariamente al normale minimo abbassamento, la moto finisce per sbattere con il paramotore sul cavalletto abbassato.

Ohi Ohi, Eli… siamo nei guai! In questa situazione non si può fare assolutamente nulla, la scelta è correre o ritirarsi, e io decido per la prima opzione, o meglio, alla seconda non ci penso nemmeno. Mi prende un attimo di sconforto e mi scappano due lacrime. Se penso ai sacrifici enormi di tempo ed economici che faccio per cercare di portare avanti questa passione, non mi sembra giusto che tutte queste sfortune mi siano capitate proprio in gara e non nelle uscite di allenamento, nonostante tutte le cure e attenzioni che riservo alla moto. Ma purtroppo sono cose che capitano, sono oggetti meccanici e nonostante tutte le attenzioni che possiamo riservargli il rischio di problemi si abbassa di molto, ma non si azzera del tutto. Dopo questo breve sfogo però si rimette su il sorriso, cercando di affrontare la giornata al meglio possibile. In questo mi aiuta molto passare un po’ di tempo nell’area della partenza, scherzando con gli altri amici piloti anche sul mio stesso filotto di sfighe del weekend. Ringrazio molto il mio compagno di partenza Iacopo, che anche se non c’è stato bisogno di aiuto, nel trasferimento era sempre dietro a me come un’ombra e mi faceva sentire più tranquilla. Il percorso di oggi era molto più enduristico e accidentato, a partire dal primo tratto di trasferimento che ha mietuto subito le prime “vittime” con errori di navigazione e ritardi al controllo orario. Almeno in questo non ho avuto problemi, se non per le difficoltà dovute all’ammortizzatore, e in arrivo al controllo orario ho ancora 10 minuti di anticipo per riprendere fiato. Anche oggi, come ieri, la strategia è quella di recuperare quanto più possibile nei tratti scorrevoli, ponendo maggiore attenzione ai tratti più accidentati, che oggi sono molti di più. Nelle pietraie la moto scarta ovunque, ancora più difficili le salite sconnesse, dove il saltellamento dell’ammortizzatore fa perdere trazione alla moto. Tutto questo si traduce in maggiori rischi di caduta e un notevole affaticamento, superiore rispetto alle condizioni normali. Inizio a vacillare in un tratto veramente impegnativo e stretto, con grosse pietre tra cui fare lo slalom, in un terreno viscido e con alcuni scalini di pietra a scendere.

Elisa Gallorini podioQui ho perso veramente tanto tempo e mi sembrava non finisse più. Poi la pista si allarga di nuovo e posso tentare di recuperare un po’ di terreno. Il cartello di fine settore selettivo mi appare come un miraggio. Intanto almeno la prima prova l’abbiamo portata a termine. Solitamente non guardo i posizionamenti durante l’assistenza per paura di condizionarmi, ma il buon Nazza mi accoglie dicendo “se riesci a resistere, per ora sei terza!”. Mi scappano gli occhi di fuori. Conoscendo le mie avversarie lo ritengo impossibile, e invece stavolta non sono stata l’unica ad avere problemi. L’amica Alessia è incappata in una caduta che le ha fatto perdere un sacco di tempo, e la fortissima Jasmine ha avuto problemi con la moto in prova cronometrata. Mi lascio però questa informazione alle spalle, perché io non posso permettermi di pensare ad altro che a cercare di guidare al meglio che riesco. Il risultato lo guarderò alla fine. Nella seconda prova cronometrata faccio un errore di navigazione perdendo circa venti secondi, ma per il resto non sbaglio mezza nota. Nonostante le difficoltà di guida ho ancora grinta e voglia di cercare di far bene, anche se il fisico ha iniziato a chiedermi di rallentare un po’. Correggere costantemente i rimbalzi mi ha stancato più del solito. Anche il secondo settore selettivo è terminato, ora posso affrontare tranquilla il breve trasferimento che ci riporta al paddock. A dispetto delle difficoltà ce l’ho fatta, ho terminato anche questa impegnativa giornata e a sorpresa riesco a mantenere la posizione chiudendo 3ª di classe femminile e 148ª su 252 piloti allo start.

Non sarà stato meritato al 100%, ma salire su quel terzo gradino del podio con tutto quello che è successo in queste due giornate è stata una soddisfazione ancora più grande!

 

Appuntamento con la prossima tappa di campionato il 21 e 22 settembre a Rapino, in Abruzzo. La patria delle pietre!

Elisa Gallorini
Ph: Enzo e Andrea Danesi

Video in evidenza

Vai alla Tv Enduro

Sponsor

Eventi in evidenza

Newsletter

Iscriviti alla newsletter

Partner

RecentiGli Ultimi Articoli

Pin It on Pinterest

Condividi