REGIONALE GRUPPO 5 LOMBARDIA E TROFEO SCRAMBLER

da | Nov 18, 2024 | News, Enduro

GRUPPO 5 E TROFEO SCRAMBLER

REGIONALE GRUPPO 5 LOMBARDIA E TROFEO SCRAMBLER

Bella giornata di sport nello stupendo scenario di una prova speciale da mondiale, per il 50° Trofeo dell’Appennino Pavese, valido per il trofeo Scrambler e l’ultima prova del campionato regionale gruppo 5. Sotto l’egida del motoclub Pavia, un giro non lungo con una speciale da mondiale e passaggi in contropendenza spettacolari, in una giornata finalmente ‘graziata’ dal meteo dopo il rinvio da ottobre

“La grossa soddisfazione è sentire chi ha corso ringraziarti perchè si è divertito. E resta la cosa più bella”. E’ massima la soddisfazione a fine gara di Edoardo Zucca, presidente del motoclub Pavia al termine dell’ultima prova, la sesta, del campionato regionale gruppo 5 che si è tenuta oggi tra le colline attorno a Montù Beccaria (PV). “La prova speciale apprezzata da tutti, molto bella e tecnica – ha sottolineato Zucca – . Un giro semplice, ma bello, tra i vigneti,  che abbiamo dovuto anche ridurre per una mezza frana, temevamo per gli scrambler. Abbiamo avuto 179 iscritti, di cui 174 partenti per un giro di una ventina di chilometri”. Una gara tormentata, perché rinviata per diversi motivi. “Prima per il maltempo, poi ci sono state le festività dei morti, poi abbiamo voluto evitare la concomitanza con Novegro, e infine anche per la festa dei nonni e delle castagne, nella location originaria di Castana”.  Tra i partecipanti, al trofeo degli scrambler, una vecchia conoscenza, Fabio Momina, pilota di casa ed apprezzato storico speaker di manifestazioni e gare di ogni tipo. “Una bella formula a misura d’uomo – ha detto Fabio – in tanti arrivano da altri trofei, perché si corre con moto di derivazione da enduro stradale. E con assetti e gomme non prettamente enduristici. Con 4 gare il campionato è stato un po’ decimato, per il maltempo, ma tutte valide e interessanti, c’è stata selezione e battaglia. Speriamo di avere piu maxienduro in futuro, anche se dipende spesso da zone dove i tracciati sono da enduro e le  maxi fanno piu fatica. Per avere questa situazione piuà favorevole occorre spostarsi verso il centro, verso le Marche dove gli scenari sono più dolci e le possibilità per questa formula maggiori”. Infine il parere di Max Tamburelli, coordinatore Fmi di questo settore. “Si chiude qui il trofeo scrambler, abbiamo lavorato sulla formula di gara delle classi, con un buon equilibrio, in futuro occorre spingere sulle moto non d’epoca, fino al 1999, ancora molto valide. E ragionare su come impostare alcune cose, ma la formula è azzeccata, ci vogliono piu motoclub che ci credono per organizzare più gare, come auspicato da più parti”.

Scendendo non per importanza tra le fila del gruppo 5, successi di giornata per Ermes Bassi (A2), Giancarlo Melli (A3), Alessandro Gritti (A5), Giacomo Gamba (B2), Angelo Ceribelli (C1), Pietro Caccia (C2), Luigi Gaggero (C4), Stefano Torrini (C5), Alberto Stupia (C6), Marco Calegari (C7), Mauro Varaschin (D1), Luciano Tetoldini (D2), Alfredo Gamba (D3), Michele Camola (D4), Aurelio Centanaro (D5), Cristian Spreafico (D6), Mario Negrini (X1), Alberto Rizzini (X2), Gherardo Monella (X3), Fabio Benetti (X4), Marco Gorrieri (X5), Marco Cornelli (X6), Roberto Meroli (T80 RS). Nel Trofeo, classifica a squadre, primo posto per il Bergamo Grumello A (Gritti, Caccia, Calegari), davanti al Gilera Club Arcore e al Careter,  mentre nel Vaso affermazione ancora per il Bergamo Grumello (Face, Righetti, Murer), davanti al Careter.

“Non mi son preso rischi visto che ero in testa al regionale – ha detto Cristian Spreafico, primo nella D6 – in una speciale molto selettiva, direi da campionato italiano. Abbiamo fatto delle belle gare, ricordo con piacere quella di Perino organizzata dal mio motoclub, l’An. Bo. Come prove speciali e anche come giro quasi giudico meglio queste rispetto al regionale ‘moderno’, perché abbiamo più fuoristrada, anche se a volte semplice”. E sul confronto tra età molto differenti?  “A 52 anni mi sento giovane per queste gare, ma non posso competere con chi ha 30 anni meno. Occorre una categoria per chi è più giovane, e per chi queste moto le ha usate. Una classe, ad esempio fino a 45 anni, e gli altri raccolti in una fascia superiore”.  “Oggi ho fatto quinto e secondo nella classifica regionale – ha ricordato Giorgio Sironi, che ha vinto la sua classe, la C3, nell’Italiano, e ha corso il regionale nella C4 -. Preferisco il campionato italiano perché ha la prova in linea, che è storia della regolarità. So che a volte è un problema per chi organizza, ma ci si diverte di più. Le gare a volte sono corte e non tanto impegnative, ma abbiamo tutti una certa età. Il ranking? Va messo anche qui, spesso ci sono piloti penalizzati da piloti piu lenti che potrebbero andare meglio senza il patema d’animo di avere dietro chi è più forte. Per quanto riguarda l’età, siamo tutti giovani! Scherzi a parte, uno scaglione ci vuole: un pilota dovrebbe correre con le moto che usava da giovane. Non posso vedere un 40 enne che corre con un Morini. Un altro suggerimento utile per rendere eque ed interessanti le gare”. “Comunque, tutto bene – ha chiosato Sironi – , abbiamo finito un’altra stagione, in pochi si sono fatti male, bilancio positivo anche perché come sottolineato da Stefano Passeri, abbiamo pensato un po’ di più anche alla sicurezza”. “Una bella gara quella di oggi – ha detto Alberto Stupia – con un fettucciato spettacolare, in un bell’ambiente rurale collinare. Ho vinto la C6 con una Puch 250. Il regionale è stato molto più praticabile per ‘comodità’. Capisco che un campionato nazionale deve toccare molte località, ma a volte è difficile, occorrono tempo, passione, denaro e organizzazione. Ne approfitto per ringraziare il Fast Team che mi ha aiutato, in tutti i sensi, in questo campionato. Un grazie sentito a chi lo guida e dirige”. “Le gare quest’anno sono state veramente tante, anche impegnative e onerose, – ha commentato Luca Murer – ed è stato un campionato organizzato molto bene. Bello anche il regionale, con un numero giusto di prove, che ho concluso al secondo perché Spreafico è un martello! Archiviamo felicemente questo 2024 e pensiamo all’anno nuovo”.

Due battute, infine, per concludere, con Luca Lorini, direttore reparto anestesia all’ospedale di Bergamo.  L’elisir di lunga vita, dove sta? Il riferimento è a un noto pilota, che a 77 anni, vince ancora, come ha fatto oggi. “Il segreto è nella vita sana che lui fa, nella passione, lavorando all’aperto – ha detto il dottor Lorini –  poi c’è la genetica, che premia una persona ogni tanto. Un fattore precostituito. Persone simili vanno studiate, e bisogna continuare a lavorare per aumentare la vita media, come stiamo facendo. Trent’anni fa nessuno avrebbe detto che una persona di oltre 75 anni avrebbe corso una gara di enduro. Nei prossimi 30 anni dobbiamo migliorare e raggiungere un altro step”. Si può nigliorare? “Sicuramente, ce la faremo”.

 

– Soloenduro.it – Emanuele Vertemati –

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