TEAM SOLARYS DAKAR DAY8
TEAM SOLARYS DAKAR DAY8
GERINI TRA LA NEBBIA E LA POLVERE PROSEGUE RISALENDO LA CLASSIFICA GENERALE
8^ Tappa – San Juan de Marcona > Pisco
Trasferimento > 215 km – Speciale > 360 km per un tot di 575 km
Oggi tappa veramente tosta, specialmente per la lunghezza della prova cronometrata, la più lunga della Dakar 2019, dove gli interminabili 360km hanno fatto due “vittime” eccellenti, Stefan Svitko e Ricky Brabek. La partenza avulsa di tre minuti per i primi venticinque concorrenti, ha visto cinque camion, dieci moto e dieci auto affrontare per primi il percorso. Lo start da San Juan de Marcona ha fatto salire i concorrenti in quota, dove hanno incontrato nebbia molto densa, potremmo dire quasi nuvole cariche di acqua, la forte umidità mescolandosi con la polvere finissima alzata dal transito dei mezzi nel fesh fesh, ha dato non pochi problemi ai piloti. La discesa verso Pisco ha riportato la carovana sulle dune che ormai i piloti conoscono fin troppo bene.
Maurizio Gerini: “ Speciale difficile doveva essere e così è stata! Sembrava interminabile, anche perché durante la percorrenza, ci siam trovati di fronte a condizioni meteo e di terreno molto varie e differenti tra loro, che han provocato rallentamenti e disorientamenti un po’ per tutti.
Ad un certo punto, per esempio, ci siam trovati in quota in mezzo a quella che di per se sembrava nebbia, ma che in realtà erano nuvole sulle cime, con tutto il loro pesante carico d’acqua, che ti avvolgeva lavandoti. A questo si è aggiunto in un mix deleterio, la polvere simile a borotalco del fesh fesh, che si impastava ovunque e ti costringeva a pulirti gli occhiali almeno ogni trenta secondi. Devastante!
Se poi si tiene conto che per farlo bisogna staccare una mano dal manubrio, mentre ti stai spostando su un terreno per niente facile, è chiaro che il rischio che ti si chiuda lo sterzo è molto alto.
Inoltre oggi sono partiti per primi i camion, quindi ci siamo trovati di fronte ad un tracciato già demolito dal loro passaggio, con rocce in mezzo ai canali e proprio in questo tratto, ho fatto una bella immersione in questa “borosabbia” picchiando una bella facciata, ma ci sta, fa parte del mestiere.
Dalle montagne siamo poi scesi a fuoco verso l’oceano ed abbiamo trovato un punto disseminato di micro dune, che in moto non puoi permetterti di prendere con troppa accelerazione perché ti sbilanciano facendoti volar via. Queste hanno poi lasciato spazio alle moltissime dune del tratto finale, permettendomi di riprendere un passo molto deciso e di farmi raggiungere Marc Sola (Spagna), che era partito due minuti prima di me. Di solito non lo faccio mai, ma oggi correre in compagnia del pilota catalano, ha dato una bella mano ad entrambi, permettendoci di fare un bel lavoro tirandoci a vicenda fino alla fine.
Adesso vietato prendere rischi, perché questa Dakar dobbiamo portarcela a casa tutta intera.
Grazie di tutto ragazzi, a domani…CCFT!”
Maurizio oggi ha concluso la tappa in 18° posizione e si ritrova 15° nella generale, non male Gerry!!
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