Una giornata da ufficiale

da | Lug 5, 2014 | Motorally, News

Una giornata da ufficiale

Non sai mai cosa ti possa succedere in una giornata qualunque.

Squilla il cellulare e chi mi chiama è Enzo di soloenduro che, a bruciapelo, mi dice: “Passero vuoi provare un motorino?”

Tra me e me mi domando come mai, con tutto quel fior fiore di pilotoni che abbia a portata di mano Enzo, proprio a me lo venga a chiedere. Un attimo di silenzio e poi: “Spiega”, gli chiedo.

“Tra quindici giorni c’è la gara a Foligno di Motorally..” ,mi dice, “..vuoi farla con una Beta?”  Una proposta del genere non si rifiuta assolutamente! “Ok cosa devo fare?”, rispondo io. 

“Devi presentarti sabato entro le ore 14,00 al Team Dirt Racing lavato e stirato, al resto pensano tutto loro.”

Detto, fatto.

Eccoci al sabato precedente la competizione, con altri due miei compari di merende arriviamo a Foligno.  Un occhiata ai paddok  per individuare l’hospitality del Team Dirt Racing. Mi presento e ad accogliermi c’è proprio Paolo Machetti in arte “Ciccio Capo” il boss del team. Conosco Paolo da molto tempo e, ridacchiando, in Toscano verace mi dice: “Passero la tu moto l’è quella!” indicandomi una Beta 350 – 2015.

Mentre i meccanici finiscono di prepararla, bisogna seguire correttamente il gesto scaramantico del Team del giorno prima della gara: aperitivo con salame e formaggi, tradizione rispettata da tutti, come poter essere da meno! Mentre spilucco, “a bocca piena”, noto l’operare dei meccanici; signori miei, uno spettacolo organizzativo, trattano le moto dei piloti in maniera uguale, che tu sia professionista o amatore come me. Vi devo dire con sincerità che ci sono rimasto.

Eccoci al fatidico giorno della gara. Salire su una moto di un Team ufficiale è sempre un emozione, anche per un pilota come me che ormai da molti anni non è più di primo pelo.

Devo essere sincero, parto prevenuto. La mia esperienza passata con una Beta non è stata idilliaca. Avevo provato una 450 my 2010 e non mi aveva entusiasmato.

Si parte e il trasferimento presenta tratti scorrevoli e già in tal frangente, questa 350 mi da una buona impressione: non percepisco quella sensazione di pesantezza anzi, mi risulta molto maneggevole ed il sentore nei primi km è di agilità e stabilità. Il motore eroga la potenza in maniera lineare e non sento strappi.

Arrivo ad inizio speciale e, mentre attendo il mio turno, mi accorgo che sono in mappatura 1; premo lo switch e inserisco la 2.

E’ il mio turno,. Tre… due… uno via!!

Ma ho un’altra moto sotto il sedere??! Cambiando mappatura non pensavo ad una differenza tale! Il motore è rapido e se insisto con la marcia l’allungo è davvero allungo, saaale.. saaale e non mura (la cosa mi impressiona favorevolmente). Aumento il passo e la forcella ……… mi da fiducia, parte subito, anche con piccole asperità ed allo stesso tempo è sostenuta, progressiva, man mano che le sconnessioni del terreno aumentano, non scarta è davvero ottima. A fine gara Machetti mi dirà che queste forcelle le sta preparando da due anni con Mancini, un progetto lungo ma che sta dando i suoi risultati e posso confermare che il risultato è davvero formidabile. Non mi piace il mono, la moto mi rimane seduta e non riesco a trovarmi, I miei 90kg “gnudo” l’hanno messo in crisi. Arrivo all’assistenza, il tecnico delle sospensioni ci lavora sopra ed un poco migliora, anche se non riusciamo a trovare la quadra, troppo poco tempo.

Impressioni a caldo dopo la prima tappa.

Moto docile e gestibilissima per chiunque in mappatura 1, la si può guidare tranquillamente anche sul viscido che la trazione ti aiuta a disimpegnarti in ogni situazione. Mappatura 2, va come un aereo null’altro da eccepire anzi, credo di aver detto tutto sulla potenza che possa dare questo motore.

Ottimo l’impianto frenante, in  special modo il posteriore che non blocca, risultando preciso e modulabile. Buona anche la frenata l’anteriore che da sicurezza. La triangolazione sella-pedali-manubrio mi ha dato un poco di problemi; un poco troppo ravvicinate per me, le avrei preferite un po’ più distanti, diciamo che basterebbe una sella leggermente più alta ed il manubrio più avanzato per darmi più comodità. Purtroppo questa posizione a fine giornata mi ha affaticato un pochino. In queste gare la personalizzazione delle moto è molto importante ed i meccanici hanno avuto troppo poco tempo per rendermela su misura, facendo già miracoli con quello inaspettatamente dedicatomi.

Voto finale. Riassumendo: la Beta 350 ne esce bene, anzi non mi aspettavo affatto una moto del genere, docile e generosa in mapp 1 aggressiva e precisa in mapp 2. Una vera moto da gara.

Un “grazie” particolare a Paolo Machetti e a tutti i meccanici del Dirt Racing, che mi hanno fatto sentire uno di loro: pilota ufficiale per un giorno.

Gandini Marco (Passero)

Fotografie di AP Photosport

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