Winter Wheels il report
Winter Wheels il report
Eccoci a Prato Nevoso (CN), ospiti di Nicola Dutto organizzatore e ideatore della Winter Wheels. Siamo fortunati, la giornata ci accoglie con uno splendido sole, inaspettatamente direi viste le condizioni meteo dei giorni passati.
Le piste da sci, sulle quali si svolgerà la gara, si trovano in una conca circondata dalle strutture ricettive.
Abbiamo fatto un primo sopralluogo in mattinata. La pista è veramente bella e di sicuro l’evento risulterà spettacolare come quelli delle scorse edizioni. Ci accolgono calorosamente, come di solito accade tra enduristi. Lo stomaco brontola, s’è fatta la mezza. Tra una chiacchiera e l’altra ci invitano a mangiare uno “spuntino veloce” al Bocconcino. Tra le varie scelte, ci tuffiamo su polenta, cinghiale e condimenti vari. Speriamo di riuscire ad alzarci da tavola alla fine! Come al solito con i piedi sotto al tavolo ed un buon piatto fumante di fronte mentre fuori fa freddo, si sa….si socializza meglio. Tra i vari discorsi goliardici o seriosi, veniamo all’argomento Winter. La curiosità di chiedere come sia nata questa competizione,sorge spontanea. Nicola parla a ruota libera.
“Era il 2002, mi trovavo al mondiale Enduro di Bergamo e come succede spesso tra chiacchiere di paddock, io e Jarno (Boano) ci siamo messi a parlare degli utilizzi alternativi della moto da enduro. Siamo arrivati così al discorso “neve” ed alle stupidaggini che si possono fare in mezzo ai candidi cristalli di ghiaccio. In quell’istante è partita forse un’apparentemente insensata idea, quella di ritrovarsi per gareggiare su una pista da sci, visto che tra le mie passioni c’era anche quella. Ciò che mi ha affascinato fin dall’inizio è stata proprio il concetto di poter unire culture diverse, come la moto e lo sci, in un medesimo contesto. Molti enduristi sciano, ma altrettanti sciatori praticano il fuoristrada, vedi Ghedina, Alphand, Senigagliesi, tanto per citare nomi illustri e si divertono anche. Per qualche tempo tutto si fermò a quella scherzosa promessa; poi un giorno venendo a sciare proprio qui, a Prato Nevoso , parlando con l’amico Dino Bonelli e trovando fortunatamente nella società che gestisce gli impianti persone dalla mentalità aperta, abbiamo potuto dar vita alla prima edizione della Winter, alla quale presero parte 16 concorrenti. Il tracciato si sviluppava sulla pista due, un classico fettucciato da enduro, che si dimostrò essere troppo difficoltoso per una guida su neve. L’anno successivo, memori dell’esperienza precedente, affinammo la tecnica e costruimmo un circuito più veloce e lineare sulla neve battuta delle piste da sci e non più su un tracciato creato di fresco.
Per il decimo anniversario della gara, non potevamo proprio rischiare di dare forfait causa mancanza neve, visto che negli ultimi anni la sua presenza in gennaio si è fatta alquanto desiderare. Abbiamo così deciso di anticipare l’avvenimento a dicembre, facendola così diventare una gara di fine d’anno, permettendone una più semplice organizzazione, in quanto nel periodo prenatalizio non vi è ancora la ressa degli sciatori sulle piste. Adesso però ragazzi vi devo lasciare, le verifiche sono quasi terminate ed alle 17.00 cominceranno le prove libere. L’organizzazione non si ferma mai. Ci vediamo più tardi in pista”.
La gara si svolge in maniera impeccabile, le manches si alternano dando spettacolo per il pubblico, il divertimento ai partecipanti è assicurato. Tra i motociclisti Dami è un extraterrestre, piloti del calibro di Deny Philippaerts e Nicolò Mori non possono nulla nei confronti del pilota del gruppo sportivo della Polizia di Stato. Stefano Dami monopolizza le tre manches portando a casa la sua seconda Winter. Grande spettacolo anche nelle batterie dedicate ai Quad e per la prima volta quest’anno anche agli UTV, classifica quest’ultima vinta da Luca Cantamessa, pilota ben conosciuto nel mondo dei rally automobilistici . Vedere piloti di ogni grado, dall’amatore al professionista, trovarsi in difficoltà su un tipo di terreno che propriamente non compete loro, non ha prezzo. La pista si sfalda ad ogni passaggio, le traiettorie non sono mai le stesse, il gatto delle nevi ha un grosso da fare. A tutto ciò s’aggiunga che effettivamente la temperatura non era poi così bassa e la neve era friabile. L’atmosfera della notturna su neve in ogni caso non ha eguali, come non ne ha il fatto di vedere piloti di discipline diverse unite in uno stesso luogo, a volte facenti parte della “compagnia della spinta” della categoria o della disciplina nella quale loro in quel momento non correvano. Vederli comunque chiacchierare insieme accanto alla partenza o al bar è stato un piacere. Mentre si svolgevano le manches, in sicurezza, su una pista attigua, i turisti sciavano in tutta tranquillità, osservando da un punto di vista mobile la gara.
Ecco, credo di aver visto e capito quello che intendeva dire Dutto alludendo all’unione di più discipline in un solo contesto. Questo è quello che l’instancabile Staff della Winter fa ormai da dieci anni e che son certo continuerà a fare per quelli venturi, apportando sempre nuove migliorie e credo inserendo chissà… magari nuove categorie.
Consiglio a chi non vi è ancora stato di prendervi parte l’anno prossimo, per i più intrepidi, non solo come spettatori. Per quanto mi riguarda è stata un’esperienza spettacolare che, ovviamente da spettatore, l’anno prossimo tornerò a vedere.
Mi devo complimentare con i piloti, dei quali ammiro la grinta.
Congratulazioni all’organizzazione, che ha rispettato i tempi del programma al minuto, ed in bocca al lupo per il futuro.
All’anno prossimo.
Soloenduro.it